Simone Cattaneo Martini

da “I segni della violenza”, LietoColle, 2018

 

Dalla sezione “In attesa di essere altro”

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Memoria tra la statua e il niente,

come argilla svuotata,

l’attesa è anche questo:

vergogna del non detto,

moneta stretta in bocca per il viaggio.

 

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Il tempo maturato in libri letti,

in gesti persi e ritrovati sempre

nei posti più impensati.

Tra le macerie di giorni e persone

ti ho lasciata invecchiare

senza guardarti abbastanza e ora

c’è una violenza nelle strade vuote

che non è solitudine ma attesa.

 

Dalla sezione “I segni della violenza”

Il luogo. L’ora. La voce impostata.

Tutto detto e fatto a tempo debito.

Qui, nella retroguardia,

dietro la tenda l’urlo di Polonio,

sul terreno spianato dagli anfibi

i corpi di Rosencrantz e Guildenstern,

e nelle mani, fossile e muto,

il teschio di Amleto.

 


Simone Cattaneo Martini (Gallarate, 1981), è professore a contratto di Letteratura spagnola e Lingua e letteratura catalana presso l’Università di Milano. Ha pubblicato contributi in riviste e volumi collettanei nazionali e internazionali. Traduce dallo spagnolo e dal catalano. Ha pubblicato il romanzo “I tuoi capelli fermi come il lago” presso le Edizioni Robin, Torino, nel 2018.