Luca Vaglio

Quando un essere umano nasce, con lui nasce un mondo. Esordisce un paesaggio entro il quale l’uomo e la donna vivono senza consapevolezza.

Nel corso della nostra breve storia evolutiva non abbiamo ancora imparato a pensare.

Si va dall’ininterrotto al balbettio della vita di tutti i giorni.

Entriamo nel perimetro della nostra esistenza come dentro un paesaggio dipinto, un paesaggio artificiale.

Eppure anche là dove la natura si fa apparente, più avventuroso e sofferto diventa l’esistere nel mondo; in particolar modo nello sperimentare il proprio corpo; nel sentire noi stessi; nel rapporto con l’altro, che è rapporto con la parola e con il tempo.


 

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considera sempre il commiato

le persone al tempo dell’addio

quello che succede, che cosa fanno

prima di fare a meno di te


 

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si comprende una città soltanto

quando non si ha nulla da fare


 

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alla radice dei pensieri

dentro il segreto interno

dietro la materia che si vede

si vive sempre

come in attesa

prima dell’inverno

fuori dall’inferno

nell’infanzia delle cose


 

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molto più di quello che dici

sulle grandi cose del mondo

conta per me l’uomo che sei

nel cerchio di cinque metri

se e come mi saluti e come

mi sento a pochi passi da te


 

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guardare la luce degli altri

e niente volere rubare

nulla distruggere mai

alla fine non uccidere

essere appena parte lontana

osmosi di una sola passione

è sempre qui il tutto

che dice, il significato

la rivolta, l’etimologia

della rivoluzione


Luca Vaglio vive a Milano, dove lavora come giornalista. Il mondo nel cerchio di cinque metri è il suo terzo libro di poesia. In precedenza, ha pubblicato Milano dalle finestre dei bar (Marco Saya Edizioni, 2013), La memoria della felicità (Zona, 2008), il saggio-inchiesta Cercando la poesia perduta (Marco Saya Edizioni, 2016) e il racconto In riva al Lario (Lite Editions, 2013). La sua ultima pubblicazione è il romanzo Il vuoto (Morellini Editore, 2019).