Anna Maria Dall’Olio

Un ciak dell’autrice-regista fa azionare la macchina da presa, tutta linguistica, come se fosse in presa diretta con un pensiero: un primo piano di sibilanti e di “o” introduce il set, lo spazio generativo verbale in cui agisce l’”Homo videoludens”, dove “la sostanza non è reale”.

La sapiente regia passa a un piano americano quando introduce, in francese, l’elemento ludico del titolo. Anche se a ben guardare il testo è tutto un piano sequenza che continua a tornare su se stesso, in loop, dove a ogni ripresa o ritorno d’immagine emergono nuovi particolari.

E così si coglie nel terzo verso quel “si” insistito “sì simile simulacro” come se fosse un’invocazione o un successo del videoludens, e, in un successivo, ulteriore sguardo, quel “s’annuvola” che “s’avvolge in voluta”: da un totale a un frammento, dal celeste a una spirale di fumo; un rovesciamento di sineddoche. Anna Maria Dall’Olio produce un testo che coniuga inestricabilmente senso e linguaggi.

 

Homo videoludens

 

Sspazio

          steso lungo tempo che gocciola denso

sì simile simulacro                             librasi

libero                                          liberamente

anema e core
 

(torna a terra!)
 

la sostanza non è reale

è visivo/virtuale

pure il sistema è particolare

           reticolare!

 

Fuor da sé                jouer                 non fa per tre

                                                s’allontana

si discorsivizza

si banalizza
 

ruolo è dato

il gioco si gioca il jouer

mondo è mutato
 

loop s’avvita s’avvince loop
 

natoperfetto ora s’annuvola

s’avvolge in voluta di riflesso

pianto di luci fatto liquido

fiore petroso schiuso                                                  al dentro


Anna Maria Dall’Olio è laureata in Lingue e in Lettere, esperantista, si è dedicata alla narrativa, alla poesia e alla scrittura drammaturgica.

Ha curato una rubrica sul mondo esperantista per “Incontrosaperi” e ha collaborato al periodico “Kontakto”, con una recensione su Il dolore di Giuseppe Ungaretti.

Ha partecipato a 4 edizioni della Fiera “Più libri più liberi” di Roma e alla 1a edizione del “Festival internazionale delle Letterature” di Milano. Nel 2018 ha vinto il 3o premio del Concorso internazionale “FEI” per la traduzione in esperanto di “Su una sostanza infetta” di Valerio Magrelli. Nel 2005 ha vinto il 2o premio del Concorso internazionale "Hanojo-via Rendevuo", patrocinato dal governo vietnamita, accanto a molti altri riconoscimenti ottenuti in Italia nel corso della sua carriera.

La sua pubblicazione più recente è Segreti (Robin, 2018), preceduta da: Sì shabby chic (La Vita Felice, 2018), L’acqua opprime (Il Convivio, 2017), Fruttorto sperimentale (La Vita Felice, 2016); Latte & limoni (La Vita Felice, 2014), L’angoscia del pane (LietoColle, 2010), 20 poesie nella rivista “Calamaio” (Book editore, anni 2009 e 2011) e Tabelo (Edistudio, 2006), dramma in lingua esperanto. Recensioni e articoli di critica sono stati raccolti in Le sirene di cartone di Anna Maria Dall’Olio (Editrice Totem, 2017).