Silvia Rosa

da “Tempo di riserva”, Ladolfi Editore, 2018

 

Quella volta

 

Quella volta che il sole

è caduto per terra

con uno sparo di voce

dentro la sua stessa luce

colpito forte, sembravano

lucciole le schegge

che mi cascavano tra i capelli

legati in un nodo,

sembrava la fine di un mondo

 

ma poi la vita riprende – così dicono –

solo meno luminosa e

un poco più fredda, scomoda,

la voce torna ai suoi silenzi

collusi con le ombre, torna

a non dire a dire a metà

a farsi lieve vento tra le nuvole

che da quella volta mi seguono

premurose, in fila

 

non ho capito se in un corteo funebre

o per darmi l’illusione di essere ancora

una sposa ancora la stessa di prima

- in attesa sempre – ancora viva.


Silvia (Giovanna) Rosa nasce nel 1976 a Torino. Laureata in Scienze dell'Educazione, ha frequentato il Corso di Storytelling della Scuola Holden di Torino. Fa parte della redazione di Argo e per NiedernGasse cura la rubrica "L'asterisco e la Margherita", firmandosi con il nome di Margherita M. Si è occupata del progetto di traduzione poetica e interviste di alcuni autori argentini, dal titolo "Italia Argentina ida y vuelta: incontri poetici", pubblicato nel 2017 in e-book, a cura di Versante Ripido e La Recherche. Suoi testi poetici e in prosa sono presenti in diversi volumi antologici e sono apparsi in riviste, siti e blog letterari. Tra le sue pubblicazioni: le raccolte poetiche "Tempo di riserva" (con prefazione di Gabriella Montanari), Giuliano Ladolfi Editore 2018; "Genealogia imperfetta" (con prefazione di Gabriella Musetti), La Vita Felice 2014; "SoloMinuscolaScrittura" (con prefazione di Giorgio Bàrberi Squarotti), La vita Felice, 2012; "Di sole voci" (con prefazione di Alessandra Pigliaru e postfazione di Enzo Campi), LietoColle Editore 2010 (II ediz. 2012); il saggio di storia contemporanea "Italiane d'Argentina. Storia e memorie di un secolo d'emigrazione al femminile (1860-1960)", Ananke Edizioni, 2013; il libro di racconti: "Del suo essere un corpo", Montedit Edizioni, 2010.