Ranieri Teti su Nel riflesso d’una luce di Renzo Piccoli

La poesia di Renzo Piccoli, innestata nel clima di una lunghissima norma poetica, si sviluppa per accrescimento continuo attraverso un incessante aumento del senso.

L’autore agisce con sempre nuove stratificazioni, quasi come in un crescendo musicale; a differenza di questo, il crescere non è dei toni ma del senso complessivo dell’opera che sempre più si approfondisce e scandisce, come il flusso di un lungo assolo, una complessa sinestesia.

Questo accumulo costante di materiali nello stesso tempo allarga le prospettive, le percezioni e lo spazio vitale della poesia.

l’attinenza d’un fare / nell’estensione delle complessità” sono due versi esemplari del procedere.

Dalla “nudità delle cose”, attraverso “l’ubiquità dell’assoluto”, Piccoli ci guida presso la “versatilità affabulata d’una mimesi”, ci tratteggia un iter poetico che si radica, per i materiali trattati, nei nostri strati più profondi.

C’è una velleità morale in questo testo, una tensione che si accentua, una paziente ricerca del filo del discorso, “d’un senso dell’agire”.