Flavio Ermini su L’innamorante restituzione di Stefania Simeoni

Saggistica poetica

Stefania Simeoni ci parla del principio: un principio che non smette di originarsi nel nudo disvelamento del vero, un vero lapidario e sapienziale. Dal puro essere alla presenza; dall’albale manifestazione al vivente nelle sue molteplici forme; dal respiro alla parola; dalla poesia alla verità dell’essere. Stefania Simeoni ci parla dell’inizialità come di una sensazione. Non c’è un luogo in cui si nasce o si muore. C’è solo l’evento del nascere e del morire. Un evento caratterizzato solo da suoni e silenzi; luci e ombre.

«Imparare il ritorno al respiro viscerale»: ecco quanto ci viene richiesto. È compito della parola poetica non sottrarsi alla difficoltà di tale questione per indagare e scoprire i propri fondamenti. Dire l’origine, dunque, per dare forma all’origine e mettere in opera la verità. Dire l’origine, dunque, non per cercare la regola e l’armonia, ma per dare spazio all’irruzione imprevedibile della potenza creatrice, dove riecheggiano voci diverse, difficilmente distinguibili l’una dall’altra. Il fine è raggiungere l’unità nel caos di un’esistenza che è destinata alla lacerazione. Con questo lavoro, Stefania Simeoni ci offre l’occasione di ripensare la parola in tutto il suo spessore teoretico, come serbatoio di un senso possibile.