Umberto Morello, dalla raccolta inedita "Nuvolas", nota di Giorgio Bonacini

L’opera di Umberto Morello si apre fin da subito con una dichiarazione esplicita: il volo della mente è rondine che fatica a tenere a distanza la tempesta. Una scena che concentra in sé la sostanza di un attraversamento poetico verso un diverso livello di reale. In queste poesie, l’idea figurativa e concettuale della nuvola, che è simbolo di leggera pesantezza, porta senso e sensi dentro una nebulosa di microparticelle (logiche, cognitive, semantiche, emozionali, vocali) che ricadono a destrutturare e ricomporre i significati linguistici e immaginativi di chi “brilla fuori da quel nembo/impensierito”.

Lì dove contano le risonanze del sentimento che si fa amore oltre se stesso, al di là del ritmo che pure ne misura il passo. Infatti il verso, a un certo punto, si spezza e la sonorità della frase viene sostituita da una prosa distesa: non più nuvola di vapore parola per parola, sillaba con sillaba, ma di colpo in una ”pozza d’acqua”. Ma quando il racconto, nella sua piana modulazione, quasi autofigurativa, sembra andare verso l'esaurimento, la scrittura ritorna alla poesia, all’oscillazione del senso per incertezza di suoni, al vacillamento della voce, all'incostanza del corpo che scrive, in quell’altalenante esistenza linguistica a cui il poeta si affida. Perché il tempo del pensiero poetico, che ondeggia tra ciò che è stato e ciò che sarà, disaggregando il presente, riesce a far sentire la grana e l’attrito delle persone, dei pensieri, delle cose.

E’ questo lo stupore che la scrittura raccoglie in sé e dona: la meraviglia di meravigliarsi, che Morello espone e segna con precisione. Attento a ogni implicazione intima, e portando in superficie solo ciò che brilla nell’oscurità intensa. Perché l’abisso e la tenebra possono certamente essere luoghi in cui perdersi, ma trascinati non dalla paura, bensì da un desiderio speciale: il coraggio della felicità. E non per allontanare forzatamente il dolore e la tristezza, ma perchè nella mente poetica felicità e infelicità di sovrappongono per dare consistenza all’ incanto di chi sospirando salva l’infinito.

 

Nel Frattempo, la raccolta inedita “Nuvolas”, vincitrice del 32° “Montano”, è stata pubblicata nel 2018 da Anterem Edizioni.

Per un approfondimento con testi, notizia biografica e riflessione critica:

https://www.anteremedizioni.it/nuvolas_di_umberto_morello