Marinella Galletti

Esperienza d’ amore



Preceduto dalla riproduzione fotografica di quelli che definirei dipinti plastici sospesi tra pop art ed espressionismo, nonchéda un articolato saggio di Alfonso Lentini, giungono all’attenzione del lettore i versi della silloge “Eva e Adamo – Percezione dell’esperienza d’amore”, di Marinella Galletti, artista e autrice del testo, unito, sotto lo stesso titolo, alle suggestive immagini.

Si tratta di ventisette sezioni, tre per ogni pagina, in cui l’“esperienza d’amore” viene come scomposta in molteplici sfaccettature dagli spiccati caratteri.

L’amore, lo sappiamo, implica mille pensieri, episodi, ricordi, si alimenta dei suoi vividi componenti e sa attraversare e congiungere in un solo attimo vicende anche lontane, dissimili, ponendo in essere un’emotiva condizione di disponibilità, un fecondo aspetto del vivere.

Aspetto che, rivolto verso l’ esterno, verso un’altra persona, può porre l’innamorato in uno stato d’incertezza, di dubbio (l’amore, intendo dire, per essere felice deve essere ricambiato).

Néi suoi risvolti fisici paiono in grado di sciogliere il dilemma: la diciottesima sezione, così, inizia con “Sia la natura nell’atto dell’amare” e si conclude con “Farà male. Male. Male?”.

Siamo dunque di fronte ad un non risolvibile enigma?

Ora se, dopo aver seguito la poetessa, rifletteremo sul suo appassionato proporre singoli lineamenti, ci potremo rendere conto di essere rimasti pressoché fermi sulla via di un’illusoria spiegazione, ma di essere giunti ben più avanti seguendo altri percorsi: l’esserci soffermati, brano dopo brano, su tratti di vario tipo è risultato utile in quanto ci ha aiutato a comprendere come sia possibile avvicinarsi al sentimento d’amore costruendone una (nostra) storia, non immodificabile, non stabilita una volta per tutte, bensì tale da illuminarsi, acquistando valore, ogniqualvolta la si narri con parola attenta, sensibile.

Quale parola èpiùsensibile di quella della poesia?

Con sequenze precise, esatte, capace di accostare immagini proprie del pensiero ad altre riferite a cose e azioni specifiche, sorvegliata nel richiamarsi all’esperienza amorosa, ossia abile nel renderne testimonianza per via di un linguaggio evocativo ma sobrio, incline a variazioni tipografiche di gusto futurista, Marinella Galletti affronta un tema non facile, infinite volte trattato dai poeti, riuscendo a trasmettere qualcosa di originale, di peculiarmente suo.

“Improvvisamente io e lui ci amiamo”, questa frase ricorre spesso: certo, l’amore è sempre improvviso, sorprende, stupisce, perfino quando dura da lungo tempo.

Marco Furia


Marinella Galletti, “Eva e Adamo – Percezione dell’esperienza d’amore”, Edizioni Nuovecarte, Ferrara, 2008