Tiziana Gabrielli, poesia inedita “Il cerchio oscuro”, con una nota di Marco Furia

In "Il cerchio oscuro. Trilogia dell'erranza", componimento, articolato in tre sezioni, di Tiziana Gabrielli, proprio l'erranza appare enigmatica entità con cui la poesia, nel suo svolgersi, s'identifica per via di calibrate successioni verbali volte a considerare il linguaggio medesimo quale proprio oggetto.

La pronuncia
"il senso
nel controsenso
di uno stare che è già un distare"
costituisce, con evidenza, attenta riflessione sulla natura dell'idioma.

Il discorso poetico, per così dire, inizia dal punto finale, ossia dal punto in cui la lingua sembra rimandare a se stessa: dobbiamo forse rassegnarci alla mancanza di vie d'uscita?

Non direi, perché i versi
"dove il silenzio
è vita"
chiudono il componimento con palese richiamo ad un'energia vitale che, pur non ancora lingua, è silenzio fecondo, intimo tratto umano non distinguibile dalla parola una volta che questa sia sgorgata.

Con un dettato conciso, secco, ma non schematico, determinata ad esprimere un'esperienza dell'enigma vissuta in modo particolarmente intenso, Tiziana Gabrielli mostra come ogni interrogativo, anche uno di quelli più preoccupanti, affondi le proprie radici nell'esistenza degli uomini e come la consapevolezza di ciò possa mitigare l'inquietudine.

"Il cerchio oscuro", insomma, può diventare più chiaro.

 

 

Il cerchio oscuro



I. Soglia

Svia
da te a te
il nome - il giusto nome -
la «frase ulteriore»,
l’oltre-misura
                         l’in-definito
la «terra mattinale del principio»,
grido dell’origine
                         a-venire



II. A traverso

Rifrange
da te a te
l’ultima eco
del viaggio verso
                          l’in-scrivibile
ombra, dall’ombra
all’ombra
tra-versata
                          tras-versale
che e-margina
                          il senso
nel controsenso
di uno stare che è già un distare

nell’incessante svanire
                          dell’att(im)o



III. In cammino verso il principio

Trasmigra
da te a te
il linguaggio senza dimora
                                   né orizzonte
che linea lasci immaginare
e l’essere
custodire

nell’intermittenza perturbante
di un soffio
                                    - primizia d’aurora -
nel buio lunare

oscuro stupore, oscura
lingua
                                      dell’esilio

e la devianza

nuovo pensiero-stella
del cerchio infranto
                                      dove il silenzio

è vita




Tiziana Gabrielli (1969), laureatasi (cum laude) nel 1996 in Filosofia presso l’Università degli studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, si perfeziona presso la Scuola Normale Superiore di Pisa sotto la guida di Remo Bodei, professore presso l’UCLA (University of California, Los Angeles) - che le conferirà nel 1999 il “Premio di filosofia - Viaggio a Siracusa” (sezione Tesi di laurea) - e di Claudio Cesa, professore emerito di Storia della filosofia moderna. Nel 1997 l’Istituto Italiano di Studi Filosofici di Napoli le conferisce una borsa annuale di ricerca sotto la direzione scientifica di Xavier Tilliette, professore emerito presso l’Institut Catholique e il Centro Sèvres di Parigi e la Pontificia Università Gregoriana di Roma.

Perfezionatasi in Bioetica presso l’Università Cattolica del “Sacro Cuore” di Roma tra il 2003 e il 2004, consegue nel 2004 il titolo di Dottore di ricerca in Filosofia presso l’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, collaborando contestualmente con la “Bayerische Akademie der Wissenschaften” di Monaco di Baviera e la “Schelling-Forschungsstelle” di Berlino e Brema.

Filosofia e poesia dialogano costantemente nella ricerca estetica di Tiziana Gabrielli, che si nutre delle più fertili contaminazioni con le arti visive, la musica e il teatro.

Attualmente i suoi studi sono orientati, per un verso, alle nuove emergenze dell’etica applicata e, per altro verso, alle più feconde declinazioni dell’estetica come polifonia
di forme, linguaggi e codici semantici ed ermeneutici da cui far germogliare l’impensato.

Le sue liriche sono presenti in numerose antologie e riviste ed alcune di esse sono state tradotte in spagnolo e in greco moderno.

Tra i principali riconoscimenti si segnalano: Menzione speciale per l’Italia al Premio mondiale Nosside Internazionale (2007); Premio Letterario “Sergio De Risio” (sezione poesia inedita) sul tema “Il pensiero poetante” (2008); Premio nazionale di Filosofia “Le figure del pensiero” (sezione Aforismi); Premio Letterario Internazionale Maestrale - San Marco – Marengo d’oro (sezione poesia in lingua) (2008); Concorso internazionale “Lettera D’Amore” (2010); “Trofeo della Cultura. Histonium alla Carriera 2010” conferitole dalla Giuria del Premio nazionale di Poesia e narrativa “Histonium” 2010; Premio “Parole 2.0 – Poesia in movimento” 2011. Finalista al Premio di Poesia Lorenzo Montano – sezione poesia inedita (2009 e 2010); finalista (sezione Poesia) al Premio Fabrizio de André “Parlare Musica” (2010).