Franco Falasca, poesia inedita “Aglio e malinconia”, nota di Ranieri Teti

“Aglio e malinconia” potrebbe essere il soggetto per una scena, di un ciac da film d’essai con quelle frasi, in questo caso versi, che resteranno nella memoria. Immagino una voce fuori campo che recita “quando suonavano non suonavano / ma ascoltavano”, oppure “quando ricordavano ignoravano”.

In questa poesia che, già dalla malinconia nel titolo si potrebbe definire “memoriale”, Franco Falasca riesce a mettere insieme nonsense e senso, a creare un luogo dove lo sguardo dell’autore è allo stesso tempo prossimo e distante.

In questo testo l’aglio è un dettaglio, potrebbe essere qualsiasi coltivazione portatrice di malinconia per chi sta scrivendo. Quello che inoltre sorprende è la capacità di Falasca di inventare situazioni poetiche astratte, sospese.

La chiusa, con “la storia contornata dai giorni”, può rappresentare una fusione tra metonimia e sineddoche rovesciata.

 

Quando entravano e uscivano

la poesia ne risentiva

quando suonavano non suonavano

ma ascoltavano

quando atterravano ricordavano

quando ricordavano ignoravano

quando la terra era solcata

da aglio e malinconia

sopportavano i momenti

in attesa dell’entrata e dell’uscita

come un colpo di fioretto

sui ricordi che ritagliavano

la vita

mentre la vita ritagliava

le ripercussioni emotive

avvolte nella carta dei poemi

grazie a te che mi seguivi

coerente nell’azzurro

della storia

contornata dai giorni.
 

http://www.francofalasca.it/curriculum/curriculum.htm