“Aglio e malinconia” potrebbe essere il soggetto per una scena, di un ciac da film d’essai con quelle frasi, in questo caso versi, che resteranno nella memoria. Immagino una voce fuori campo che recita “quando suonavano non suonavano / ma ascoltavano”, oppure “quando ricordavano ignoravano”.
In questa poesia che, già dalla malinconia nel titolo si potrebbe definire “memoriale”, Franco Falasca riesce a mettere insieme nonsense e senso, a creare un luogo dove lo sguardo dell’autore è allo stesso tempo prossimo e distante.
In questo testo l’aglio è un dettaglio, potrebbe essere qualsiasi coltivazione portatrice di malinconia per chi sta scrivendo. Quello che inoltre sorprende è la capacità di Falasca di inventare situazioni poetiche astratte, sospese.
La chiusa, con “la storia contornata dai giorni”, può rappresentare una fusione tra metonimia e sineddoche rovesciata.
Quando entravano e uscivano
la poesia ne risentiva
quando suonavano non suonavano
ma ascoltavano
quando atterravano ricordavano
quando ricordavano ignoravano
quando la terra era solcata
da aglio e malinconia
sopportavano i momenti
in attesa dell’entrata e dell’uscita
come un colpo di fioretto
sui ricordi che ritagliavano
la vita
mentre la vita ritagliava
le ripercussioni emotive
avvolte nella carta dei poemi
grazie a te che mi seguivi
coerente nell’azzurro
della storia
contornata dai giorni.