Carlo Giacobbi, da “Veramente quest’uomo”, Arcipelago Itaca 2018, nota di Rosa Pierno

Una riscrittura del Vangelo che è volontà di vivere l’esperienza diretta del discepolo, assumendo varie vesti, volendo sperimentare la potenza della parola nell’animo umano, non solo ripercorrerla, ma anche ricrearla. Ecco, perché se la voce autoriale sembra esterna, lo è solo artificiosamente. Ogni quadro è un prezioso cesello, una calibrata scelta di lessemi astratti che configurano la flagranza tra la miseria del reale e la spiritualità: “la tua cura è clemenza”. Fra mensa ed Eterno, tra caduta e fede, ancor più che l’oscillazione tra concreto e astratto, si deve mettere in rilievo il moto tra “non invoco e non dispero” che è in qualche modo lo stato dell’incredulità rispetto a ciò che appare una sfida che si desidera accettare pur non sentendosene le forze. La richiesta di perdono si pone come un ulteriore movimento nel testo che si disloca secondo un dialogo complesso. Se la Grazia non si riesce ad arginare, non si può nemmeno comunicare ad altri, affinché lo condividano. Resta il baratro fra ciò che Giacobbi sente come potenza infinita della parola di Cristo e limiti di coloro che ascoltano.

 

Peregrinazioni apostoliche

(Mac 1, 35-39)

 È ancora buio

ma muovi il passo

a lungo appartato -

in ascolto.

Non presti adesione

all’invito dei tuoi -

sei già altrove

rifuggi delle folle il plauso

ti sottrai

per fugare del ministero

la mistificazione.

 

Guarigione di un sordomuto

(Mc 7, 31-37)

Parola non fa ingresso

né s’esterna.

Starà chiedendo accanto

la tua mano

chi mi porta.

Mi conduci lontano -

ed in me ripeti

la creazione

con un fiato al cielo

 

che spalanca.


Carlo Giacobbi (1974) lavora a Rieti come avvocato, ma fin dalla prima giovinezza ha manifestato interesse per la poesia, la letteratura, il teatro, la musica ed il canto. Scrive canzoni di musica pop e ha collaborato insieme al Maestro Massimo Di Vecchio alla realizzazione di diversi cd musicali di musica leggera anche a tema religioso. Ha partecipato due volte al Festival di Castrocaro Terme, giungendo alle semifinali. Ha pubblicato quattro libri di poesia: L’Angelo Dannato (Hobo Editore, 2006), Albe notturne (Serarcangeli Editore, 2015), Confidenze (Il Convivio Editore, 2016) Essere qui (Il Convivio Editore, 2017) e nel 2018, con Arcipelago Itaca Editore, Veramente quest’uomo (poesie sul Vangelo di Marco) di cui, alcuni estratti, sono stati letti alla presenza del vescovo Domenico Pompili in occasione dell’incontro pastorale del 2018.