Jacopo Ramonda, da "Una lunghissima rincorsa", Bel Ami Edizioni, 2014

Dalla nota dell’Autore: “Una scrittura volutamente frammentaria, che punta su densità e concisione, attraverso la scelta ponderata, quanto più puntuale possibile, di ogni singola parola.

L’equivalente letterario di un album di scatti rubati che ritrae dettagli, presentimenti, rivoluzioni silenziose ed eventi marginali”.

 

Cut-up n. 140

D. era consapevole di aver trascorso gran parte degli ultimi anni immerso in un persistente senso d’attesa, come una parola sulla punta della lingua. Anche con il senno di poi, trovava difficile risalire e attribuire una collocazione temporale alla sua ultima occasione, ma non poteva negare di essersela lasciata sfuggire. Scaricare parte delle colpe sulla sfortuna pareva legittima difesa. Se non altro, sapeva di essere ancora in tempo: poteva contare su varie vie d’uscita, anche se quasi tutte comportavano l’ammissione del suo fallimento.

 

Nell’alveare (cut-up n. 121)

Il primo giorno di lavoro arrivo in ufficio in anticipo. Mi fanno fare un giro turistico del mio futuro, sul set dei miei prossimi anni di vita. Lo scenario della monotonia è composto da una serie infinita di scompartimenti asettici, anonimi. Strutturalmente uguali tra loro, imparerò a distinguerli con un colpo d’occhio, osservando i piccoli oggetti personali di proprietà dei dipendenti che li occupano, portati da casa nel tentativo di personalizzare il loro spazio.

 

Sedute di psicanalisi (cut-up n. 45)

A volte ho il sospetto che dietro ad ogni tentativo di cambiare si nasconda un nuovo modo di fallire. La ripetizione sterile dei miei errori dimostra che sbagliando si impara solo a sbagliare. A breve mi procurerò un’incubatrice per le decisioni premature e i progetti sottopeso. Nel frattempo mi limito a sfogliare distrattamente una rivista in sala d’attesa, mentre gli artificieri si preparano a far detonare i miei ricordi traumatici.

 

Jacopo Ramonda, nato nel 1983, scrive testi collocabili in un’area di confine tra prosa e poesia. Le sue prose brevi sono state pubblicate su Nazione Indiana da Andrea Inglese, su Absolute Poetry da Marco Simonelli, su Poetarum Silva da Luciano Mazziotta; oltre che su varie riviste cartacee, tra cui Prospektiva e La Masnada.