Marco Ercolani, da "Si minore", Smasher Edizioni, 2012

Dalla prefazione di Mauro Germani: Da dove provengono le visioni che ci consegnano questi nuovi versi di Marco Ercolani? Esse sembrano venirci incontro un attimo prima del loro dissolvimento, colte nel loro passaggio segreto, in quella zona di confine – prossima e familiare insieme – in cui poesia ed esistenza si sfiorano e poi si tramutano l’una nell’altra, per dileguarsi infine nell’ombra totale. (...)

 

***

Pelle contro pelle,

ombra contro ombra,

con l’impulso di rinascere ancora,

furiosi e muti.

Fingere di non scrivere più, per estasi.

Per estasi, scrivere ancora.

 

Le pietre tornano vento, se sono guardate.

Rotolano libere, non gravi.

Slanciate oltre la terra, fiamme fuse nell’aria,

scelgono il loro inizio.

Ci sarà mare, domani. Un blu senza limiti.

 

***

Sprofonda nei bellissimi giorni.

Nessun punto della sua pelle che non gli appartenga.

Molte vite per accarezzare quelle ore.

Nei giorni splendidi si dice che le voci tremino,

e le dita. E gli occhi cambino colore.

Nel sonno futuro un si minore, inudibile.

 

***

Nessuna forma, ma un canto trattenuto dalla voce.

Una parola stretta nelle labbra premendo la lingua.

Questo guardarsi ora.

Il lungo strappo negli occhi.

I ritmi dell’aria, i riti del respiro.

Le montagne capovolte, le nubi fitte.

 

Cresce pietra nelle frasi non dette.

Finestra chiusa. Fine di tutto. Parole mai scritte.

Ritrovare un punto, nella neve, culmine della bufera.

 

Dopo, l’ombra totale.

 

Marco Ercolani (Genova, 1954). Tra i suoi pensieri dominanti: la scrittura apocrifa, la poesia contemporanea e il nodo arte/follia. Pubblica, per la narrativa: Col favore delle tenebre, Vite dettate, Lezioni di eresia, Il mese dopo l’ultimo, Carte false, Il demone accanto, Taala, Il tempo di Perseo, Discorso contro la morte e A schermo nero. Per la saggistica: Fuoricanto, Vertigine e misura e L’opera non perfetta. In coppia con Lucetta Frisa scrive L’atelier e altri racconti, Nodi del cuore, Anime strane e Sento le voci. Nel 2010 pubblica il suo primo libro di versi Il diritto di essere opachi.