Valentina Murrocu

Da “La vita così com’è”, Marco Saya Edizioni, 2018


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Virtus

 

Mi condensa il tuo disagio o lo raggruma

il fluido sotto il cranio e non

conosce opposizione alcuna

se dallo smartphone ignoro il tuo dolore

scomposto nei caratteri: rivedo

il medesimo dolore attraversare il preadolescente

che mi guarda sottrarlo alle attenzioni

della madre mentre replico il terremoto

e ne amplio la portata – le scosse cerebrali non

ci danno tregua.

Fuori le mura dai tendoni

le urla ci dicono la vita o una sua protesi.


***

 

La vita così com’è

 

Il tavolo al centro della stanza non

sa di essere un oggetto dato dal confluire

dei molteplici punti di vista io che ne sono

consapevole mi sento superiore ma

ne provo vergogna; tutti questi oggetti che nomino

come altri da me possiedono qualità sensibili che non

si danno senza un soggetto che permanga a questo penso

mentre scompongo il tavolo in una somma di forze

che è pari a zero: anche la vita è questa somma

di forze cui non sappiamo dare un nome

lo ripeto mentre cresce l’ansia dalla superficie

delle cose e manca un ordine formale

precostituito che sappia conferire un senso

se ripenso all’istante appena trascorso

oltre il caldo di maggio per esistere ancora,

compiutamente. Quando conferisco un nome

ad un oggetto compio un’operazione che mi è in parte

estranea il nome essendo una convenzione: anche voi

siete questo quando vi celate dietro una verità

di superficie e siete altro da voi stessi dite io

per paura di perdervi e mutate di continuo

se una forma di angoscia ci attraversa

e stare al mondo è più complesso. Vivere

con crudeltà estrema ed espletare le funzioni

biologiche sono la stessa cosa, mi ripeto

mentre osservo il tavolo sottrarsi

ad ogni scomposizione e conosco la vita

così com’è.

 


Valentina Murrocu è nata a Nuoro nel 1992. Laureanda in Storia e Filosofia presso l’Università degli Studi di Siena. Ha pubblicato nel 2018 la sua opera prima di poesia, La vita così com’è, per i tipi di Marco Saya Edizioni.