Roberto Uberti

Da “Affinitudini”

 

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Permutazioni

 

Non sono sensazionale. Non ho nemmeno capito come ci si può destare la mattina

scolpendo incauti sorrisi, giacché le gocce del risveglio mi

paiono sempre assai amare, non così deliziose come taluni decantano.

Gli elementi della terra mi invitano a non articolare insani suoni

di agevole interpretazione, poiché nessuna delle mie sverniciate parole

sa contenere un solo zic di vera e non contraffatta eternità. Ma più nessuno

parla di eternità, tutto pare confinato nelle disarticolate pietre di una stradina acclive

che si incunea nei cespugli sempre più fitti della notte e porta dove nessuno

sa andare. Voci che rimbalzano alle pareti confondono il buio, il mio

buio disordinato. L’eternità è a terra e aspetta di essere soccorsa da una lettiga.

A Brisighella, nell’ottavo giorno d’agosto del 2018.

Un mercoldì.

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Memorie della corvetta

 

Da qui si vede il mare. È una montagna

affogata sotto l’inganno della luce che si precipita

a morire. Da qui si vede il mare. È un grande display

blucobalto dove si illuminano bianche le scie

lasciate dalle mani che ne carezzano la pelle e ne indicano i confini.

Anche, si vedono tutte le ditate che vi ho lasciato io negli anni

in cui lo stropicciavo senza notte e senza giorno. Il mare

è una cisterna di silenzio vuoto, e lo so bene io

che ne sentivo il doloroso parlare, il tenebroso ferire

della sua infiammata rabbia. Da qui

si vede il mare. Da questo abisso

privo di senso in cui mi condanno a rugginire

vedo il mare. E il mare vede me. E mi divora.

 


Roberto Uberti, milanese classe 1961, vive tra Milano e Bologna. Si occupa di temi legati alle risorse umane.

Nel 2010 ha pubblicato con L’arcolaio la sua prima raccolta di poesie “Urgimi addosso”, recensita anche da Roberto Carifi sulla rivista “Poesia” di ottobre 2010.

Nello stesso anno ha vinto la quinta edizione del premio di poesia “Emilio Gay” patrocinato dalla Regione Piemonte e dal Comune di Torino (Presidente della giuria: Guido Davico Bonino), classificandosi terzo nell’edizione successiva.

Suoi lavori sono stati segnalati nella XXVI edizione del premio di poesia “Renato Giorgi” e nella XXIV edizione del premio di poesia “Lorenzo Montano”.

Nel 2011, sempre con L’arcolaio, ha pubblicato la sua seconda raccolta, “Dei bui”. Roberto Carifi ne ha parlato sulla rivista “Poesia” di dicembre 2011.