Pasquale Vitagliano

Da “Del fare spietato”, Arcipelago Itaca, 2019

 

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Più idee che lingua

Suole la lingua battere

Duole l’idea cattiva

È un’afta che rende orbi

E invece non c’è lingua

Senza un’idea che soffra

All’interno della cassa armonica

Soffia la voce senza fiato

Muore la lingua il mantice

Muove ogni sillaba che non

Ristagni nell’incavo dei bulbi

Risuona delle voci più tenere

Richiamano la nostra attenzione

Una due tre gocce talora bastano

Per renderti parte del discorso.

 

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Non è più rappresentabile

Questa mia opera orale

Non lo sono le lettere anonime

Se lasciate per terra assolate

Non lo sono gli arti di latta

Si sente che non c’è più polpa

Non lo è più la carne

Se viene esibita allo sguardo

Le ossa sono tutte uguali

Se le guardi vive o morte

Non rispondono più di nulla

Non c’è più colpa senza carnefice.

 

Pasquale Vitagliano. È nato a Lecce nel 1965. Vive a Terlizzi (BA) e lavora nella Giustizia. Giornalista e critico letterario per riviste locali e nazionali. Nel 2006 ha curato la sezione riservata a Italialibri dell’Antologia della Poesia Erotica (Atì editore). Ha pubblicato le raccolte Amnesie amniotiche (Lietocolle, 2009) e Il cibo senza nome (Lietocolle, 2011). Nel 2010 la silloge di poesie civili Europa è stata inserita nell’antologia Pugliamondo (Edizioni Accademia di Terra d’Otranto Neobar). Nel 2011 ha partecipato alle opere collettive Impoetico mafioso curata da Gianmario Lucini (Edizioni CFR) e La versione di Giuseppe – poeti per Don Tonino Bello, curata da Abele Longo, (Edizioni Accademia di Terra d’Otranto). Nel 2012 la silloge Dieci Camei è stata inserita nell’antologia Retrobottega 2, curata da Gianmario Lucini (Edizioni CFR). Sempre nel 2012 è uscito il romanzo d’esordio, Volevamo essere statue (Sottovoce). Nel 2015 ha pubblicato la raccolta Habeas corpus (Zona contemporanea, 2015). Nel 2015 è tra i premiati nella sezione cultura e costume del Premio “Michele Campione” dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia. Come critico ha partecipato all’Antologia Sotto il cielo più largo del mondo. Trenta poeti dauni, a cura di Canio Mancuso e Raffaele Niro, (I quaderni dell’Orsa, n. 14, Besa editrice, 2016). È tra gli autori del saggio critico La Memoria, a cura di Antonio Melillo e Giancarlo Micheli (Giuliano Ladolfi Editore, 2016). Nel 2016 è uscita la plaquette 11 apostoli (poesie sul calcio) ancora con Zona contemporanea. Nello stesso anno esce il romanzo Le voci del Pretorio. Una storia incredibile per David & Matthaus. Nello stesso anno viene pubblicato il terzo romanzo, Sodoma, pubblicato da Castelvecchi. È capo-redattore della rivista Menabò (Edizioni Terra d’Ulivi). Nel 2019 per Arcipelago Itaca esce la raccolta di poesie Del fare spietato.