Fausta Squatriti, da “Olio santo”, New Press Edizioni, 2017, nota di Flavio Ermini

Fausta Squatriti è poeta e artista. Il suo più recente libro di poesia ha per titolo Olio Santo ed è edito da New Press.

È un titolo che rimanda esplicitamente all’unzione degli infermi e dunque alla cura.

In questa opera, infatti, Fausta Squatriti ci parla di un essere umano situato sul crinale che divide l’età moderna dall’epoca che verrà. E ci avverte che angoscia e sofferenza stanno operando in molti punti dell’epoca contemporanea, tanto da indurci all’apatia.

Olio Santo impone una presa di posizione di rilevante responsabilità: non accettare lo scacco e dire una parola nuova. Una parola che esprima gli spostamenti dell’anima in profondità.

Come? Abbracciando l’idea di raggiungere la struttura poetica dell’esistere, la miracolosità dell’esistenza, quel carattere di magia che è proprio di ogni cosa quando viene liberata dalla gabbia della semplice interpretazione.

 

40

Senza talento d’osanna

stona
nel secolo breve
conta di morti e compianto.

Nessuno

sperava il contrario.
Sangue di vittime e carnefici

ingrassa
terra smossa
ad arte semina ombre

 

divora solo qualche nome

lungo i muri
ombre scivolano snelle

timide

ombre nella fuga disfate
al corpo negato tornate.
Nel chiuso anfratto
minuscolo tesoro di mano amica

profana quel poco

tramanda il sopruso.

Per nessuno
pregare.


 

41

Più o meno a quintali

stracci
piaghe ossa polvere d’odio

pasto infetto a

memoria di giustizia

orfana figlia male amata.

Impari conto e non c’è

nulla da vedere.
Del bello si va cercando

enigma disonore
e pentimento.
Morte lenta.

 

 

Dopo il diploma all’Accademia di Brera di Milano nel 1960, Fausta Squatriti tiene la sua prima personale alla Galleria del Disegno di Milano, e nel 1964 vince il Premio San Fedele, all’epoca il più prestigioso riconoscimento italiano per i giovani artisti, raramente assegnato a una donna. Nel 1968 il mercante d’arte svedese Pierre Lundholm, si interessa alla sua ricerca, e la espone nella sua galleria di Stoccolma, punto di partenza per la carriera internazionale dell’artista. Questa si sviluppa inizialmente fra gli Stati Uniti (Kozmopolitan Gallery, New York e Huston), Israele (Mabat Art Gallery, Tel Aviv), e il Sudamerica (due le personali a Caracas, nelle gallerie Estudio Actual e Artecontacto, e personali al Museo di Arte Contemporanea “Jesus Soto” di Ciudad Bolivar, e alla Jack Mizrachi Gallery di Città del Messico). Un altro incontro cruciale è quello con il gallerista Alexander Iolas, uno dei più importanti mercanti d’arte degli anni Settanta, che espone il lavoro di Squatriti nella sua galleria di Ginevra e la coinvolge anche in qualità di art director, facendole realizzare cataloghi, libri e manifesti per gli artisti che espone nelle sue gallerie di Parigi, New York, Milano, Ginevra, Roma, Madrid e Atene.

A Milano nel 1979 Squatriti tiene una personale alla Galleria del Naviglio, nel 1980, sempre a Milano presenta allo Studio Marconi le sculture di ferro nero, di grandi dimensioni, saranno apprezzate anche da Denise Renè, che nell’82 le espone in una personale a Parigi, e in alcune mostre di tendenza. Espone a Milano da Bianca Pilat nel 1995, alla Fondazione Mudima nel 2001, al Museum am Ostwald, a Dortmund, a cura di Ingo Bartsh, nel 2001, al Museum of Modern Art di Mosca, a cura di Evelina Schatz, nel 2009, da Assab One, Milano, nel 2012. Sue opere fanno parte di alcune collezioni pubbliche, tra cui il Centre Pompidou, Parigi, il Musèe d’Art Moderne de la Ville de Paris, le Gallerie d’Italia, Milano.

Nel 2017 ha esposto sotto il titolo “Se il mondo fosse quadro saprei dove andare…” presso la Triennale di Milano, Le gallerie d’Italia Piazza Scala e la Nuova Galleria Morone.

Esperta di editoria d’arte, grafica, e multipli, Squatriti ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Carrara, Venezia e Milano, ed è stata due volte visiting professor alla University at Manoa di Honolulu, U.S.A e all’Académie des Beaux-Arts di Mons. Ha tenuto conferenze sul proprio lavoro e su altri argomenti a Honolulu, Tel Aviv, Haifa e Parigi, oltre che in Italia.

All’attività come artista, editore e docente si aggiunge, a partire dal 1986, quella di saggista. In quell’anno è una dei tre curatori di ''Arte e scienza: colore'' alla Biennale di Venezia, con saggi pubblicati in catalogo. Numerose sono le raccolte di poesia pubblicate in Italia. Una antologia dei suoi testi poetici è tradotta in francese e pubblicata nel 2016 presso L’Harmattan, Parigi. Altri suoi testi sono stati tradotti e pubblicati in inglese e in ebraico. Ha pubblicato i romanzi, “Crampi”, 2006, Abramo editore, e “La Cana”, 2016, ed. Puntoacapo, e di recente ha pubblicato le sue poesie, “Vietato entrare “edizione La Vita felice, 2013 e “Olio Santo”, New Press Edizioni, 2017