Adriano De Luna, videolettura di “Raccoglieranno”, nota di Ranieri Teti

 

Come si pronuncia un momento estatico?

Imperturbabile nel turbamento, Adriano De Luna inanella visioni a immagini, sposta il senso del discorso, ne riprende il filo, mette in scena un istante che dura da “albe discurate” a “sinergici tramonti”.

Tutto questo può accadere solo in poesia. L’elisione sistematica degli articoli serra ancora di più il ritmo del testo, concentra al massimo questo repertorio di parole in movimento.

Nella relatività del tempo poetico, l’ascia della seconda strofa intaglia, nella terza, gli sguardi.

Nel multiplo intrecciarsi di situazioni simultanee, che talvolta sono volutamente smisurate, fotogramma dopo fotogramma, si delinea, nel succedersi dei versi, un sentimento totalizzante.

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Adriano De Luna è nato a Fermo nelle Marche, dove lavora come avvocato libero professionista e docente di Diritto nel locale Liceo Classico Annibal Caro. Da molti anni membro del Consiglio di Priorato dello Studio Firmano dalla Antica Università (Storia dell’Arte medica e della Scienza http://www.studiofirmano.net/), ha pubblicato saggi di storia materiale, arte e diritto. Ha collaborato e collabora a quotidiani, periodici, riviste culturali e trasmissioni radiofoniche. Si dedica alla scrittura poetica e alle arti figurative sin dai primordi: alcuni interventi poetici sono apparsi su raccolte antologiche e riviste, ivi inclusa Anterem. Autore segnalato alla XVIII (poesia inedita), alla XIX (raccolta inedita) e alla XX Edizione del Premio Lorenzo Montano. Ha partecipato a Verona Poesia 2006 ed altri readings.