Kiki Franceschi, opere visive da "Décodages", con una nota dell’Autrice

 
 

Kiki Franceschi, note di poetica

Una lingua che re-inventa i segni intende accogliere la totalità del mondo, di quel mondo Enciclopedia sognato da Borges che è parte della grande Biblioteca dell’universo i cui libri sono la moltitudine dei mondi.
La vita del cosmo ci appartiene. E’ là che terra e cielo s’incontrano e cifre ritmi alfabeti quadrati magici, qualità delle cose destini degli uomini poteri degli astri dei pianeti degli dei chissà, s’intersecano e s’incontrano.
Ed è allora che sogno che gli abitanti del mondo non sono gli uomini ma le potenze stellari, dominate dal numero perfetto ed è allora che rifletto che il mito della caduta originale, causa della decadenza e del buio contro la luce, significano che il cosmo è ordinato e giusto mentre l’uomo è transeunte, disperato e triste. Ed è’ allora che mi sento  un William Blake, eroico e folle e giusto.
La letteratura iconico- linguistica è un genere a sé nell’ambito sia letterario che grafico. E’ un genere che esiste dall’inizio della storia della scrittura che nasce come pittogramma, come traduzione visiva di un pensiero e di un’emozione. E permane anche dopo l’accettazione unanime della convenzione alfabetica. Se si va oltre il confine stretto della letteratura e dell’arte si entra nel campo libero del gioco,della magia e dell’artificio. I carmi figurati ad esempio combinano in una figura voluta le lettere alfabetiche, incrociano parole, gli acrostici e i calligrammi avviluppano le lettere discorrono il percorso diretto della trascrizione ordinaria, solleticano la curiosità, danno una spruzzata di magia alla pagina che li contiene. Voltaire sosteneva che la Scrittura è Pittura della voce.
Acrostici,anagrammi, forme delle lettere dell’alfabeto, palindromi e calligrammi sono assunti anche dalle pratiche magiche, si ritrovano nel pitagorismo, nel neoplatonismo, nella Cabala ebraica, nei tecnopegna medievali, nel Simbolismo di Apollinaire, nel Dadaismo, nel Lettrismo e nell’Inismo. Nelle più recenti correnti artistiche i segni alfabetici riproducono alfabeti fantastici che non rispondono a nessuna lingua naturale, sono pure invenzioni da osservare con gusto, come gli alfabeti di Paul Klee.
Far poesia oggi, dopo le esperienze delle avanguardie storiche di oltre un secolo, dai Simbolisti ai formalisti, ai Futuristi, ai poeti visivi, concreti e sonori significa cambiare il senso delle parole di sempre, come sosteneva G.Apollinaire,  fare una rivolta contro la lacrima scritta
Il poeta obbedisce al proprio ritmo personale, usa un verso libero che fa parte di una lunga tradizione poetica: già lo usavano i poeti greci melici e Dryden, e Blake e Milton e prima ancora Chaucer.
Scriveva un grande poeta Dylan Thomas:”La poesia dovrebbe agire dalle parole, dalla sostanza delle parole e dal ritmo delle parole uniti insieme, non verso le parole.” Nella poesia contemporanea, c’è velocità,ci sono immagini, stacchi, dissolvenze, fotogrammi. La descrizione segue il processo del pensiero, è registrazione in atto, rappresentazione simultanea, va  al di qua e al di là della parola. Ecco perché Breton arricchiva i testi di collages e rebus, alfabeti antichi e inventati, per lui la poesia era gesto, superscrittura invenzione, astrazione.  Tout le reste est letterature aveva scritto Verlaine.