Roberto Fassina, una poesia inedita, nota critica di Marco Furia

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Fiat lux

Un tempo che il tempo non era

nell’ àtra assenza

tra macerie di minuti secondi

dall’ombra più fonda del fondo

sussurro del Verbo

alito quantico

gratuita-mente atomi primigeni

nel grembo atonale del Multiverso

perfettissimo Nulla

(…buio da buio

voce da voce

salmo cla-mante

generato et non creato

in folgore picta

misterio pregno)

sine materia sine quid

gettati

nella luce dell’essere

dispnoici perduti piccoli dei

vocis flatus relictae

blandule anime in cerca di senso

sfiatano

nere trachee

(…fragili

aporie di carbonio

in funzione d’onda)

 

Poetici confini

“Fiat lux”, di Roberto Fassina, è un articolato componimento in cui lucide pronunce si alternano a tratti capaci di ampliare il respiro poetico secondo cadenze esistenziali poco soggettive, tuttavia non prive di efficacia.

Espressioni come

“(buio da buio

voce da voce …”

e

(…fragili

aporie di carbonio

in funzione d’onda”)

mostrano la vivida presenza di un desiderio di dire che riesce a farsi parola poetica ben poco concedendo a propensioni psicologiche.

Siamo al cospetto di una persistenza emotiva proiettata in un àmbito in cui il sentimento e l’affettività, pur non venendo meno, hanno imboccato la via di un’umana esistenza intesa quale vero e proprio cosmo scarsamente introspettivo.

L’atteggiamento del Nostro non permette altro sbocco?

Difficile a dirsi, nondimeno viene da pensare che una sorta di necessaria coerenza sia avvertita in maniera così intensa da divenire intima cifra della poesia in esame.

Una poesia vigile che, pur non lasciandosi andare, è ben consapevole di dover rendere testimonianza anche della dimensione emotiva se intende dar valore a una lucidità altrimenti a rischio di apparire sterile.

Ecco, allora, l’uso della parentesi, quasi a distinguere, a segnare linee di frontiera.

Ma i confini in poesia, si sa, sono nello stesso tempo nitidi e labili, continui e frammentati.

D’altronde i componimenti poetici sono, per loro natura

“gettati

nella luce dell’essere”. Marco Furia

 

Roberto Fassina è nato a Curtarolo (Padova) il 18/12/50. Dopo la maturità classica, conseguita nel 1968 presso il Collegio Salesiano Manfredini di Este, si è iscritto alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova, dove si è laureato nel 1975 e poi specializzato in Ginecologia nel 1979. Dal 1979 vive e lavora a Curtarolo come Medico di Famiglia.

Nel 1991 ha pubblicato “Nihilissimo Canto” (poesia) per i tipi delle Edizioni del Leone di Venezia. In quel periodo ha collaborato con poesie e racconti nella rivista milanese ‘Alla Bottega’.

Nel 1998 ha pubblicato il romanzo “Equazione Ultima”per i tipi delle Edizioni Amadeus di Treviso.

Nel 2003 ha pubblicato la silloge poetica “pesca sabèa” con la casa editrice ‘all’antico mercato saraceno’, di Treviso.

Nel 2011 ha pubblicato, sempre con la casa editrice “all’antico mercato saraceno” di Treviso, la raccolta di poesie “tangheide-lapsus in fabula”.

Sue poesie sono presenti in varie antologie poetiche.

Suoi testi teatrali satirici, aventi per oggetto il mondo medico, sono stati rappresentati a Piove di Sacco e a Padova, nel 2005 e nel 2006 e nel 2007 e nel 2012.

Scrive saggi e note critiche nella pagina culturale del Bollettino dell’Ordine dei Medici di Padova.