Giovanni Infelìse, saggio breve inedito, premessa di Mara Cini

Dimenticare il significato: il gesto e il tratto scritto sono livelli di realtà che si dispiegano sulla pagina ancora prima di ogni “lettura”.

Se si scrive amore, amore è quella scia d’inchiostro (inchiostro?) nero-su-bianco, bidimensionale, di diversi caratteri tipografici o chirografici, in differenti alfabeti, che ne traghetta il senso…

L’esperienza del lettore (il poeta sarà il primo lettore delle proprie parole?) innalza o inabissa “la traiettoria di un’andatura incerta e malinconica spremuta dalle dita” per transitare verso una qualche “finitudine” tra noi e il mondo. Mara Cini

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