Zara Finzi, da “Escluso il ritorno”, Manni 2016, nota di Flavio Ermini

Zara Finzi ha studiato Filosofia Estetica e si è laureata con la guida di Luciano Anceschi.

È docente di materie letterarie negli Istituti superiori.

Escluso il ritorno è la sua ottava raccolta poetica. Una prova di grande maturità.

In questa opera, Zara Finzi ci parla delle cose che sono state e non saranno più.

Ma – attenzione – senza mai separarle dalle cose che non sono ancora e sono destinate ad apparire.

 

È così che la malinconia si unisce alla speranza.

È così che la nostalgia si sposa con l’attesa.

 

Non dobbiamo diventare prigionieri del tempo cronologico, del tempo della clessidra.

 

Dobbiamo al contrario affidarci al tempo interiore, quello che scorre in ciascuno di noi.

Questo impone Zara Finzi.

 

Dobbiamo riappropriarci del tempo e dare inizio a una temporalità poetica, abbandonarci al suo potere creativo.

 

Affidarci a un eterno presente che non prevede vecchiaia.

 

 

Dalla sezione "Escluso il ritorno"

 

 

Frontiera

 

dove nessuno dice

“patria”, dove

non è più prima

e non ancora, se

sarà, futuro

 

dove la parola

che la predica

indefinitamente ne

ripete il limite estremo

 

***

 

è però il tempo

delle apparizioni minime

e massime. così

tutto si tiene tutto

 

ha un fascino abbagliante.

 

se vedi

nella musica il “si”

contiene e supera

quel “no” che pure

la pervade

 

 

Dalla sezione "Esercizio di memoria"

 

***

 

si espande e accelera

il ricordo come l’universo.

 

si apre a spirale dove è sempre più

facile cadere

 

***

 

uscire dal contesto – non sapere di cosa parlano –

non sapere perché sei lì – attimo dopo la preaneste-

sia – domanda sulla presenza – estraniamento –

troppo sfumati i contorni – mancanza di identità –

esonero dal vivere – da qualche parte – senza im-

portanza – colori stanchi – nessuna risposta – al-

trove – oltremodo – oltremare – ancora vita

 

 

Dalla sezione "Davanti a noi"

 

***

 

il meno e il più, la radice di

due e il due, un palloncino destinato

presto a fare pum.

non è quello che perdi ma quello che

di te è perso con lui

 

 

Zara Finzi, insegnante, è nata a Mantova e vive a Bologna.

Oltre a due plaquette con Pulcinoelefante, ha pubblicato Gemente seflente (con introduzione di Ezio Raimondi, 2001), Il trimestre mancante (2005), Compensazioni (2011) e, con l’editore Manni, La porta della notte (2008) e Per gentile concessione (2012). Nel 2014 è uscito il romanzo Verso il giardino, edito da CFR.