Gabriella Cinti, da “Madre del respiro”, Moretti&Vitali 2016, nota di Flavio Ermini

Gabriella Cinti è poeta e saggista.

Si occupa di filosofia del linguaggio, di antropologia, di archeologia delle lingue europee.

Il suo ultimo libro ha per titolo Madre del respiro ed è edito da Moretti&Vitali.

Tra queste pagine è evidente la volontà di Gabriella Cinti di affidarsi a un immaginario ancora memore del giardino edenico.

Qui, Gabriella Cinti aderisce all’accorante richiamo della parola aurorale, quella parola che ancora non subisce sopraffazioni da parte della nuda realtà delle cose.

Qui, vive la magia rivelatrice di ciò che è realmente ed essenzialmente iniziale.

Vive l’infanzia che l’essere umano continua ad avere dentro di sé.

Aprendo uno scenario che lascia trapelare l’occulta presenza del sacro.

Diciamolo chiaramente: la poesia in Madre del respiro è intesa come forza della vita. Come spazio che le macchine non possono soffocare.

 

Da "Madre del respiro"

 

***
 

Sonno d’acqua

Sonno d’acqua – dentro il tempio

sommerso nel segreto –

e le dita schiuse riposano la memoria.


 

Con altro sguardo scorgo

la danza sovrumana degli atomi,

il gesto cosmico all’alba del tempo,

il cristallo dell’istante.


 

Sto addossata alle pareti dell’Inizio,

combusta frontiera di nascenza

tra acqua e fuoco.


 

Aboliti i contorni.


 

Fantasia azzurra irida

il colore del varco notturno

nel saturnale confuso

propiziante il tutto vita.


 

Tra barbagli di agnizione

sei giunto, dall’alto del Gioco,

a leggermi le sfere dell’infinito.

 

*** 
 

Il canto dell’ombra

le parole a balzi stamattina,

assembrato esercito mite

a seguire lo slancio della luce.


 

Mi avvieni nella parola

e ti costruisco un corpo

di sillabe snodate.


 

Le tue giunture danzano nei miei suoni

e la notte riposi in un silenzio

di pacata armonia.


 

Cerco scampo dal rimbalzo nel vuoto

– il rischio della voce specchiata nel nulla –


 

e il tuo fantasma d’amore al mio fianco

concede la sua sola parola,

il volo nel vento a sfiorarmi le ciglia.


 

Il compasso d’acqua nella fontana

apre l’onda di te,

nata intorno al centro dell’inizio.


 

Da allora hai sempre mirato

al cuore del segno,

prima di nostra espansa diaspora.

 

Sei ormai mia lente per intendere

e parola delle tue parole,


 

pronuncio il tuo vuoto

e lo scaldo di nomi.


 

Così ti sottraggo al buio muto

che rapina la vita, tua prigione

di crisalide senza divenire.


 

Chissà se ti giunge il grido mio

quando tempesto lo spazio

interrogando i confini?


 

Solo nel vento inabissato

riuscirò a decifrare le sillabe perdute,

i raggi del tuo dire strappati alla notte,


 

per intonare con te

il canto alto dell’ombra.

 


Gabriella Cinti, nata a Jesi (An), laureata con il massimo dei voti in Lettere moderne presso l’Università di Studi di Genova. Da diversi anni si occupa di poesia, di letetratura, di filosofia del linguaggio, di antropologia, di archeologia delle lingue europee, di etimologia e in particolare di poesia greca antica- di cui è voce interpretante all’interno di varie manifestazioni musicali o performances teatrali.

Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Italianistica all’Università di Roma 2 Tor Vergata.

Tra le sue opere pubblicate:

La raccolta di poesie Suite per la parola Péquod Ancona 2008, (vincitrice del Premio Nabokov per la poesia 2008, terzo premio al Concorso letterario “Albero Andronico” (Roma), 2009 e menzione al Premio “L. Montano”). Euridice è Orfeo, Achille e la Tartaruga, Torino, 2016 (presentata in un evento al Salone del Libro di Torino, 2016), con recensione sul Corriere della Sera, inserto LA LETTURA, 31 dicembre 2016 e segnalata da Claudio Magris. Altra recensione sulla rivista letteraria “IL SEGNALE”, Milano, febbraio 2017. Premio della Giuria al Concorso letterario Cinque Terre- Golfo dei Poeti, ediz. 2017.

Il saggio: Il canto di Saffo-Musicalità e pensiero mitico nei lirici greci, Moretti e Vitali, Bergamo 2010 (prefazione del grande grecista e traduttore Angelo Tonelli). (Premio speciale Città di Cattolica 2012, secondo premio al Concorso letterario Cinque Terre-Golfo dei Poeti 2013 per la saggistica), recensito nell’aprile 2010 da Franco Manzoni, nelle pagine Cultura del Corriere della Sera e da Gianluca Bocchinfuso ne Il Segnale, 94, 2013.

Tra gli inediti, la poesia Euridice a Orfeo ha vinto il premio della Stampa, al Concorso di poesia “Città di Acqui Terme” nel 2012, e un’altra poesia, Viaggio verso l’uno, ha vinto il secondo premio dell’altra Giuria nel medesimo Concorso. La stessa poesia ha ottenuto il Primo premio al Concorso Rodolfo Valentino Sogni ad occhi aperti, edizione 2013.

Per l’autunno 2017 è prevista l’uscita del saggio Dioniso, dio del labirinto, rielaborazione dalla sua tesi di Dottorato.

Autrice anche di articoli saggistici per riviste specializzate cartacee e on line (fra queste ricordiamo Mosaico edita a Rio de Janeiro dalle Università brasiliane, 2014), ha ottenuto con i suoi lavori numerosi premi e riconoscimenti.