Dicembre 2017 anno XIV numero 37

Galleria fotografica di sabato 11 novembre: immagini di Francesca Bertocco

Ettore Fobo, una prosa inedita, “Fetus la maschera”, nota di Davide Campi

“…e maschera è ciò che dà la visuale sul mondo, su sè stessi, il proprio occhio profondo”.

Ettore Fobo definisce la maschera come il punto, ma soprattutto come atto,

in parte volontario, di congiunzione fra il sé e l’altro, fra il sé e il mondo.

Nella sua parte volontaria, la maschera equilibra il bisogno di riconoscersi in strutture razionali,

Attilio Marocchi, Una prosa inedita, “Il cavaliere e la luna”, nota di Davide Campi

Cap 5
Fruscio

 

Il Cavaliere è quasi saggio. Sui propri pensieri. Sulla propria volontà. Stranamente.

E la luna è tante lune, ma ha voluto una sola avventura, una a luce piena.

Ed il Cavaliere di nuovo inventa mille storie. Per ascendere direttamente una enorme strada nello splendore!

"Potendo mai uno splendore raccogliere terre, e silenzi, e rumori, vastità, e piccolezze?"

Claudia Zironi, da “Fantasmi, spettri, schermi, avatar e altri sogni”, Marco Saya Edizioni 2016, nota di Flavio Ermini

Claudia Zironi, poeta, è laureata in Storia orientale e vive a Bologna.

Il libro per il quale è stata segnalata al Montano – a questa trentunesima edizione – è edito da Marco Saya e ha per titolo:

fantasmi, spettri, schermi, avatar e altri sogni

L’invito che Claudia Zironi ci rivolge è questo:

lasciare il mondo ingannevole delle illusioni – costituito dalle figure evocate dal titolo – e abbracciare la propria essenza.

Zara Finzi, da “Escluso il ritorno”, Manni 2016, nota di Flavio Ermini

Zara Finzi ha studiato Filosofia Estetica e si è laureata con la guida di Luciano Anceschi.

È docente di materie letterarie negli Istituti superiori.

Escluso il ritorno è la sua ottava raccolta poetica. Una prova di grande maturità.

In questa opera, Zara Finzi ci parla delle cose che sono state e non saranno più.

Ma – attenzione – senza mai separarle dalle cose che non sono ancora e sono destinate ad apparire.

 

È così che la malinconia si unisce alla speranza.

Gabriella Cinti, da “Madre del respiro”, Moretti&Vitali 2016, nota di Flavio Ermini

Gabriella Cinti è poeta e saggista.

Si occupa di filosofia del linguaggio, di antropologia, di archeologia delle lingue europee.

Il suo ultimo libro ha per titolo Madre del respiro ed è edito da Moretti&Vitali.

Tra queste pagine è evidente la volontà di Gabriella Cinti di affidarsi a un immaginario ancora memore del giardino edenico.

Qui, Gabriella Cinti aderisce all’accorante richiamo della parola aurorale, quella parola che ancora non subisce sopraffazioni da parte della nuda realtà delle cose.

Aurelia Delfino, da “Danze”, Mimesis 2016, nota di Flavio Ermini

Aurelia Delfino ha insegnato filosofia all’Università di Milano-Bicocca e all’Istituto Voltaire di Monza.

È ballerina e insegnante di danza creativa.

Il suo libro si chiama Danze e raccoglie testi che vanno dal 1993 al 2016. È edito da Mimesis.

Che cosa impariamo da Aurelia Delfino e dal suo libro?

Impariamo che tra chi scrive e chi danza ha luogo un moto di avvicinamento interminabile.

 

Quando corpo e parola si uniscono, danno vita all’esistenza umana. All’abitare umano.

Paolo Ferrari, una poesia inedita, “La poesia è”, nota di Ranieri Teti

Spesso ci accostiamo al tema “Cos’è la poesia” in formula dubitativa, chiedendoci “cos’è la poesia?”

Non è così per Paolo Ferrari che, di fronte all’enormità della questione, si pone in maniera

decisamente assertiva. Infatti intitola il suo testo creativo “La poesia è”.

Ci si poteva immaginare, date le premesse, una dissertazione teorica, un saggio.

In realtà il pensiero di Paolo Ferrari viene prodotto in versi.

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