Marta Rodini, poesie da “Entrata in scena”

 

La presente raccolta, Entrata in scena, è da poco stata pubblicata da Anterem Edizioni, con nota critica di Flavio Ermini.

 

 

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sguardo senz’occhi, cieco tremolìo
attendono il farsi del mio corpo
avrò braccia sottili e caviglie
e reni che ritmeranno i suoni
della strada e mosse ancora d’animale
scattanti di paura e desiderio

 

 

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quali sussurri nell’ecclesia della vita,
dei sottoboschi i bisbiglii, l’alitare
nella sera della fresia, quali sospensori
l’anima a levare nell’ora verso Sirio
la notte e l’alba, dell’ala il sottosuolo,
quali silenzi a crepitare, quali sussurri...

 

 

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anche questo fare che è il disegnare
versi e muovere la lingua in ritmi
soppesare sillabe baciare alternare
incatenare le carte con l’inchiostro
strutturare gradini di scrittura
posizionare il triangolo perfetto o le
metafisiche farfalle anche questo
andar per fogli e migrare da
cielo a terra e dal pane ai versi
dove porta, dov’è il mio rincasare?

 

 

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cos’è questo mestiere di catturare
parole con le pinze attanagliarle
e batterle fino a farle ardenti
tra gli incessanti tramestìi del cuore
ubriacarle come i funamboli di vuoto
sorseggiarle a labbra strette sul bicchiere
frantumarle in sillabe troncate
assettarle nei suoni delle ottave
mascherare le assenze che stan sotto la logica

 

 

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Incamminati a ritroso e duplice sia l’evocazione
nel tuo corpo specchiante, non me trasparenza di musico,
ma lei alle spalle, la sfuggente, la appena intravista,
la troppo amata, la semprepersa; flettine l’immagine
un po’ a lato, guizza e cattura al pizzico concorde
ed entrambi sopporta sulla soglia
Fuori, due passi nella veglia e il mio ovunque divenir banchetto

 

 

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chiude il dito indicante sulla sabbia
una figura di giustizia e spada
ago non flesso a bilanciare
bussa alla porta chiede i rendiconti
dove la bocca della neve s’apre, bianca
una figura di vagiti e fame butta semi
volge i palmi lima la chiave
il suono è nell’aria in sospensione
Ermes si avvolge al polso le due
serpi: indistinti accadere e scomparire
cala il sipario si arrotola il lenzuolo
attorno al capo zittisce anche il silenzio
non ancora naturante il destinarsi

 

 

Marta Rodini è nata nella provincia di Cremona. Vive e lavora a Milano. Dal ’92 fa parte del gruppo di scrittura “Sinonimi & Contrari“ fondato da Marina Incerti. Sue poesie sono state pubblicate su diverse riviste, tra cui “Il Segnale”, “Le voci della Luna”, “Poiesis”, con nota critica di Giorgio Linguaglossa e Franco Romanò. I suoi testi sono presenti in varie raccolte antologiche e partecipa a letture poetiche e manifestazioni letterarie.
E’ segnalata per due volte, nel 2007 e nel 2010, alla biennale di Poesia di “Anterem” nell’ambito del premio “Lorenzo Montano”.
Fra i suoi lavori più recenti: “Parole in gioco” ( 2005); “Arabesco al nero” ( 2008 ) edito dagli Archivi del ‘900 come vincitore della VII edizione del Premio Nazionale di Poesia “Antonia Pozzi”; “Poesie dell’acqua” ( 2009 ) Edizioni “Le voci della Luna”; “Entrata in scena” ( 2011), Anterem Edizioni.