Flavio Ermini, Ranieri Teti, Mario Varini

Milena Jesenská: “Qui non può trovarmi nessuno”

Qui non può trovarmi nessuno

Ci sono case editrici alle quali Anterem si sente particolarmente legata per un comune sentire poetico e letterario. Una di queste è Giometti & Antonello. Il più recente volume del suo catalogo ha per titolo: “Qui non può trovarmi nessuno” ed è dedicato a Milena Jesenská (1896-1944), la destinataria delle famose lettere di Kafka, nonché sua traduttrice e suo amore incompiuto. La figura di Milena è oramai nota anche grazie a delle fortunate biografie. Meno noti sono i suoi scritti, gli stessi che oggi vengono raccolti in questo volume. Tali scritti, qui presentati in un’ampia selezione al lettore italiano nella traduzione di Donatella Frediani, fanno della Jesenská una delle più vivide testimoni della vita e della cultura mitteleuropea tra le due guerre. Gli argomenti sono i più vari: dal costume al cinema, dall’arte alla letteratura; senza dimenticare i reportage di taglio più schiettamente politico. Sorprendono, dall’inizio alla fine, l’acume e l’efficacia dello stile, sempre in grado di mettere in luce il tragico, il comico, il grottesco dell’esistenza. Scrive con la passione e l’intelligenza che contraddistinguono il suo personalissimo stile, partecipando criticamente alla vita culturale del suo Paese. Anche a causa di tale coinvolgimento sarà arrestata dai nazisti appena entrati a Praga e condotta al campo di Ravensbrück, dove morirà quattro anni più tardi.

Ai nostri lettori doniamo in lettura tre testi di Milena Jesenská: Un sogno, Evento fatale, Franz Kafka.

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Seminario di studi in onore di Fiorangela Oneroso

Università degli Studi di Salerno
Dipartimento di Scienze del Patrimonio culturale
Seminario di studi in onore di Fiorangela Oneroso
Lunedì 21 maggio 2018, ore 9,30 - aula 19

Logo Università degli Studi di Salerno

Chairman:
Luigi Torraca.

Saluti:
Aurelio Tommasetti (Magnifico Rettore),
Maria Giovanna Riitano (Direttore del DISPAC),
Armando Bisogno (Presidente dell’Area didattica di Filosofia).

Giuseppe Cantillo:
Appunti sul pensiero di Fiorangela.

Flavio Ermini:
La natura del lavoro poetico.

Giuseppe Vitiello:
L’esperienza estetica come dimensione caratterizzante dell’attività cerebrale.

POETRY VICENZA 2018

Festival di poesia contemporanea e musica a cura di Marco Fazzini

26 poeti stranieri, 24 poeti italiani, traduttori, attori, musicisti e critici letterari danno vita a oltre due mesi di eventi nei palazzi storici della città palladiana di Vicenza. Promosso dalle Gallerie d’Italia Palazzo Leoni Montanari e dal Comune di Vicenza (Assessorato alla Crescita), in collaborazione con l’associazione culturale TheArtsBox.

Festival di poesia

Sabato 19 maggio – ore 17.00

Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari

Contrà Santa Corona, 25 – Vicenza

TRE RIVISTE DI POESIA, TRE DIRETTORI

Una tavola rotonda con Flavio Ermini (“Anterem”), Lelio Scanavini (“Il Segnale”) e Gian Ruggero Manzoni (“Origini” e “ALI”).

Si tratta di una tavola rotonda nella quale tre direttori di tre riviste storiche di poesia in Italia discuteranno di poetiche, di editoria per la poesia, del significato odierno di investire sulla poesia, e su cosa significhi selezionare dei testi per un pubblico di nicchia, eppure numeroso.

Ultima pagina: le immagini di Massimo Girelli per la mostra “Figure dell’immaginazione”, con la presentazione di Consuelo Tosi

Annarita Zacchi, una poesia inedita, “Cantionum inventor 2”, nota di Ranieri Teti

Annarita Zacchi ha scelto un titolo latino, e bellissimo, “Cantionum inventor” per un testo decisamente moderno nel suo svolgersi, fino alla sua spiazzante conclusione.

Solo in poesia può accadere che un gesto tanto quotidiano, quello raccontato in questi versi, abbia una trasfigurazione così ricercata?

Solo in poesia può succedere, all’improvviso, di “raccogliere pezzi di ciò che sembrava indivisibile”? O di vedere una collina ad esempio viola, e l’oro, scintillante in ogni immaginario, cupo?

Liliana Ugolini, da “Appunti sul taccuino del tempo. I dolmen”, Fermenti Editore, 2016, nota di Flavio Ermini

Liliana Ugolini è poeta e autrice di testi teatrali. Il suo lavoro può essere definito come “teatro da camera per opere in versi”.

Coerente con questo spirito è l’ultimo suo libro edito da Fermenti: Appunti sul taccuino del tempo. I dolmen.

L’essere umano – registra Liliana Ugolini – ha due nascite: una nascita avviene nel mondo, ed è improntata sulla carne; un’altra nascita avviene nella parola, ed è fondata sull’essenza.

Ambra Simeone, una prosa inedita, “bette devis insegna”, nota di Mara Cini

Una storia raccontata in non più di dieci minuti, dice Ambra Simeone della sua prosa “bette devis insegna”.

Giuseppe Schembari, una poesia inedita, “A conti fatti”, nota di Ranieri Teti

Giuseppe Schembari è stato uno degli ultimi esponenti dell’Antigruppo Siciliano, movimento letterario nato quasi parallelamente alla Beat Generation americana.

Da questo inizio, fino a oggi, il cammino per l’autore è stato lungo. Ha condotto alla fine il poeta in un luogo che somiglia a un’altura, da cui si può guardare indietro fino al tempo zero, ma dove è possibile contemporaneamente guardare avanti.

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