Ranieri Teti

Domenico Lombardini, dalla raccolta inedita "Fuori dalla cittĂ ", nota di Laura Caccia

Nomi nuovi

Appaiono molteplici gli sguardi con cui Domenico Lombardini accompagna le sue meditate immersioni lungo l’arco temporale del vissuto nella raccolta Fuori dalla città, portandoci, tra apnee ansanti e respiri distesi, all’interno e all’esterno dell’ambiente urbano e insieme della realtà nel suo complesso.

Nicola Licciardello, prosa inedita "Sempre", premessa di Mara Cini

E’ che le parole sono straordinariamente ingannevoli, sono paradossale concetto, sempre manipolabile.

E’ che con le parole si può giocare, un gioco un po’ inquietante, nel tempo della vita – la vita degli uomini s’intende –

dove il sempre, l’amore, l’eterno hanno qualche possibilità di dare un senso di vertigine.

Leandro, "Atto di dolore", Edizione Vigone Vecchia 2018, nota di Flavio Ermini

Siamo su una lunga strada che probabilmente ci porta al punto di partenza.

Siamo gettati in questa vita, osserva Leandro, guidati da un’ombra che ci precede.

L’ombra indica che c’è luce dietro di noi.

Quell’ombra dischiude l’esperienza dell’allontanamento, senza mai rivelare la fine del nostro errare.

Eppure una fine c’è; ed è data dalla metamorfosi di luce e ombra.

Marica Larocchi, dalla raccolta inedita "Polveri e piume", nota di Giorgio Bonacini

Entrare in questi versi è fare un viaggio in immersione ascensionale, in un’ interna esteriorità, similmente oscura e luminosa. Le profondità intime dell’umana natura rovesciate verso il cosmo interstellare. Antropologia cosmologica che trasborda l’intelletto poetico “ all’ istante nel chiostro di nebulose segrete”.

Paolo Ferrari, prosa inedita “Piccoleprose per-morir un po’ dimeno”, nota di Laura Caccia

La musica della mente

Che la parola possa, nella sua eco che pare non avere fine, eternare il pensiero e la vita o, quanto meno, consentire di “morir un po’ di meno”, come recita il sottotitolo di Piccoleprose di Paolo Ferrari, sembra essere il filo conduttore del testo.

Franco Falasca, poesia inedita "Luoghi diversi", premessa di Ranieri Teti

Franco Falasca ci dice che la poesia ha luogo dappertutto.

Non c’è anfratto ove non possa arrivare.

In “Luoghi diversi” l’autore aggiorna la nozione di poesia civile. Lo fa con una mozione:

la mozione di un poeta che contrasta una falsa civiltà, ne smaschera il travestimento proprio dove questa pensa di essere al sicuro,

nelle convenienze che ormai regolano ogni nostro pensiero, ogni nostro rapporto.

Annamaria De Pietro, "Rettangoli in cerca di un pi greco", Marco Saya Edizioni 2017, nota di Flavio Ermini

Colui che parla cerca qualcuno presso cui stare e da cui rifugiarsi.

Colui che parla cerca la realtà più autentica. Cerca il limite.

L’assoluto non rappresenta più la meta immediata del movimento dell’esistenza.

Il limite del quale ci parla Annamaria De Pietro trasforma il commiato in un arrivo.

È un vuoto oscuro che si ritira in se stesso, accogliendo l’elemento della passione, ospitando echi di profondità inaspettata.

Lia Cucconi, poesia inedita "Riflesso", premessa di Ranieri Teti

 

 

Nel corso di questi ultimi anni, Lia Cucconi ha allenato le nostre percezioni all’ascolto di tutto quello che si muove sotterraneamente.

Il nostro sentire, se prestiamo attenzione alla voce e soprattutto al sottovoce che distingue questa poesia, nel tempo della lettura ne risulterà alterato.

Grazie ad accorti spaesamenti semantici, improvvisi linguistici che accadono nel corpo del testo, grazie a un acuto neologismo, "Riflesso",

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