Ranieri Teti

Guido Turco, inediti da “Qui non è più adesso”, con una nota di Giorgio Bonacini

La scrittura di Guido Turco, che è prosa e poesia insieme, manifesta il suo tratto distintivo nell’andamento meditativo e meditabondo che sorregge il girovagare del

Albino Crovetto, poesia inedita da “Cinque giorni”, con una nota di Marco Furia

Un necessario dire

Capita talvolta che un verso, come ho già avuto occasione di notare, riveli l'intima natura di un componimento: per quanto riguarda "Cinque giorni", di Albino Crovetto, credo che

"Hanno angoli e piani, esatte profondità"

possieda tale valenza.

Quest'assidua, raffinata e compatta versificazione si fa apprezzare per un'esattezza profonda, quasi un orologio battente un tempo tutto poetico ne dettasse il ritmo.

Vincenzo Guarracino, saggio inedito “Interrogare la notte”, con una premessa di Mara Cini

Poeti di fronte alla notte, artisti sul bordo del precipizio, solitarie figure alla Caspar David Friedrich nel ghiaccio blu dell’immenso. C’è una natura del grande infinito impossibile da conoscere, da percorrere, da abitare, che dà all’uomo “la consapevolezza della sua umana fragilità”. E c’è una natura del quotidiano, vicino, possibile, da toccare – ginestre, siepi, eccetera - che racchiude in forme più familiari e composte tale fragilità.

Lorenzo Gobbi, saggio inedito “La rosa ultima”, con una premessa di Mara Cini

 

Focalizzato sulla parola rosa, sul messaggio che il simbolo della rosa rappresenta per Rilke (e per molta cultura occidentale) il testo di Gobbi allude in realtà a una rosa multipla dove ogni facoltà sensoriale è messa alla prova. Dove petali-palpebre si chiudono alla vista, petali-pagine si sfogliano con le dita, petali-mantra ci accompagnano frusciando. Petali che profumano o riposano dolci nei vasetti di marmellata.

Luca Salvatore, da “deadcityradio”, Arcipelago 2008, con una nota di Rosa Pierno

Viene da pensare ai limiti del linguaggio, percorrendo i meandri del libro di Luca Salvatore “deadcityradio” e meglio sarebbe dire affondando nelle sabbie mobili e aggrovigliandosi nelle liane presenti nella stratificata foresta “cultura”, forse vero soggetto della silloge. Tali percorsi linguistici potrebbero causare l’immobilità dell’incauto lettore, non fosse altro perché è una scelta non disperdere nulla, nulla lasciare alle spalle, tutto necessariamente richiamare in uso per tentare la totalità.

Tiziana Gabrielli, poesia inedita “Il cerchio oscuro”, con una nota di Marco Furia

In "Il cerchio oscuro. Trilogia dell'erranza", componimento, articolato in tre sezioni, di Tiziana Gabrielli, proprio l'erranza appare enigmatica entità con cui la poesia, nel suo svolgersi, s'identifica per via di calibrate successioni verbali volte a considerare il linguaggio medesimo quale proprio oggetto.

La pronuncia
"il senso
nel controsenso
di uno stare che è già un distare"
costituisce, con evidenza, attenta riflessione sulla natura dell'idioma.

Enrico De Lea, da “Ruderi del Tauro”, L’arcolaio 2009, con una nota di Rosa Pierno

Pare, leggendo la raccolta di Enrico De Lea “ Ruderi del Tauro”, di sentire sulla pelle il meriggio opprimente e arso di una campagna senza vento, in quelle ore lunghissime il cui il tempo si dilata fino a divenire un miraggio e le cose, perdendo il senso della contingenza, risultano irrorate dalla passione del percipiente che associa a ogni sostantivo un inatteso attributo volto a frantumare tale compatta ambientazione per innestarla con un’atavica memoria: “ Passio omiletica della cava / virtù, porge l’uovo della diruta / casa, passato l’oltre de

Antonella Doria, inediti da “Millantanni”, con una nota di Giorgio Bonacini

La poesia contemporanea, si sente dire, è talmente oscura da essere incomprensibile e perciò poco frequentata dai lettori non specialisti. Ma questo, noi crediamo, è un sentimento diffuso che parte da una premessa stupida (il senso deve essere evidente) e arriva a una banalizzazione totale: e cioè che la poesia debba essere comunicazione. I poeti sanno quanto ciò sia falso e quanto lavoro di scrittura e di pensiero ci sia in ogni singola parola.

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