Ranieri Teti

Marco Ercolani, prose inedite “Turno di guardia”, con una premessa di Mara Cini

Le prose di Ercolani affermano, in piena consapevolezza che èla forma di ogni opera, dispiegata attraverso il suo specifico linguaggio (segno, immagine, suono…), ad essere significativa – non certo, non del tutto, le eventuali, descritte, “emozioni” che pure fanno da trama, come si conviene, alle pagine.

Erika Crosara, da “Ius”, con una nota di Giorgio Bonacini

La poesia di Erika Crosara si presenta alla lettura con un dato lampante e inequivocabile: una perentoria forza di dislocazione che la sua scrittura attua, non solo semanticamente o nella costruzione del sintagma, ma attraverso un vero e proprio spostamento dei paradigmi concettuali e percettivi. E questo crea una forma di disequilibrio significativo, tutt’altro che negativo, che fonda e rifonda costantemente l’oscillazione del senso.

Camillo Pennati, poesia inedita “Pino marittimo”, con una nota di Marco Furia

Un poetico fare

Nell'aprire "Pino marittimo" con le parole "A fare", ripetute all'inizio del secondo verso, Camillo Pennati pone in essere un nucleo d'energia idiomatica capace di conferire peculiari caratteri a tutto il componimento.

Alessandro Assiri e Chiara De Luca, da “sui passi per non rimanere”, Fara 2008, con una nota di Rosa Pierno

Non esattamente un dialogo a distanza e anzi nemmeno un dialogo, pure se le poesie di Alessandro Assisi (sulle pagine pari) e di Chiara De Luca (sulle pagine dispari) si fronteggiano. Potremmo certo pensare che è solo la comune passione ad averli spinti verso un comune progetto. Anche se proprio la lettura dei due rispettivi modi poetici ci dà la possibilità di verificare un’ulteriore affinità nei modi trasversali e lacunosi che queste due originali forme di scrittura possiedono.

Carolina Giorgi, inediti da “Leggendo Emily Dickinson”, con una nota di Giorgio Bonacini

All’apparenza, questa raccolta di Carolina Giorgi, si presenta come una personalissima scelta di poesie di Emily Dickinson tradotte. E indubbiamente lo è. Ma entrando più a fondo, come si conviene davanti a versi così speciali, ci si accorge che l’autrice scrivendo, e accogliendo in se stessa e smuovendo le pulsioni che stanno nei versi letti, crea qualcosa che potremmo definire un oggetto d’arte interiore.

Marinella Galletti, poesia inedita “Soloacqua”, con una nota di Marco Furia

Un dinamico dire

Con "Soloacqua" Marinella Galletti presenta un agile componimento dall'intenso dinamismo.

Un mondo d'acqua, di mare, di scogli, di sabbia, non privo di tratti esistenziali, prende forma nelle cadenzate successioni di una poesia che si offre come immagine, come affascinante scaglia di vita la cui peculiare caratteristica pare appunto quella di un assiduo, elegante, movimento.

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