Ranieri Teti

XXV Edizione (2011) - Esiti per Raccolta Inedita

Poeti premiati con Menzione d’onore

XXV Edizione (2011)

Premio 

"Lorenzo Montano"

XXV edizione

 

Ranieri Teti: Entrata nel nero

Per le Edizioni Kolibris è uscito il nuovo libro di Ranieri Teti: Entrata nel nero.

Entrata nel nero di Ranieri Teti

“È un libro che trasuda buio quello di Ranieri Teti, spuria essenza di notte che condensa per consentire alla luce di piovere più autentica e forte, più feroce e ardente. Per poi concentrarsi e premere contro le pareti dure della parola scabra e spogliata fino a creparle, sgretolarle, defluendo infine in un dire poetico che di fatto rifugge l’oscurità più densa, in una intermittenza tra istanti di accecante chiarezza e repentini silenzi, ammutolimenti e mutamenti, minuscole eclissi di spazi bianchi che preludono all’alba di un nuovo verso, o crepuscolari non detti che si chiudono nel punto esatto in cui si spalanca la sorgente del silenzio, per scagliare le parole oltre la diga della ragione.” Dalla nota di Chiara De Luca

 

Per la nota integrale, alcuni testi, e per ordinare il volume:

http://www.kolibrisbookshop.eu/store/?p=productMore&iProduct=62

 

Per altri approfondimenti su questo libro:

http://rebstein.wordpress.com/2011/05/31/entrata-nel-nero/#more-37394

http://rosapierno.blogspot.com/2011/06/ranieri-teti-entrata-nel-nero-kol...

http://kolibris.wordpress.com/2011/06/14/alessandro-assiri-su-entrata-ne...

http://www.poesia2punto0.com/2011/06/22/notturnale-flavio-ermini-su-entr...

http://farapoesia.blogspot.com/2011/07/mario-fresa-ritratti-di-poesia-19...

http://rebstein.wordpress.com/2011/07/28/lipertesto-della-scrittura-al-n...

http://leserpent.wordpress.com/2011/08/29/oscurato-su-entrata-nel-nero-d...

http://maurogermani.splinder.com/post/25487261/ranieri-teti-entrata-nel-...

http://puntocritico.eu/?p=2674 federico federici

http://golfedombre.blogspot.com/2011/09/ranieri-teti.html

http://poetarumsilva.com/2013/08/12/ranieri-teti-entrata-nel-nero-recens...

Marica Larocchi, da “Solstizio in cortile”, Puntoacapo 2009, con una nota di Rosa Pierno

Che una descrizione così sonora e raffinata possa avere ragione anche di un argomento triviale, o semplicemente banale, del tutto insignificante come la visione di un camionista in panne visto per qualche secondo mentre si percorre un’autostrada, riporta immediatamente l’attenzione sulla pura forma, come in un esperimento che voglia isolare solo alcuni elementi all’interno del fenomeno poetico, dove la visione sia strumento dichiarato d’indagine che attesti di un atto poetico che fonda la propria certezza quasi in una ripresa di cartesiana memoria.

Alberto Mori, inediti da “Financial”, con una nota di Giorgio Bonacini

La poesia ha origine in una scrittura dal movimento bipolare continuo: dall’ interno all’esterno e viceversa. In modo tale da generare un senso inafferrabile, ma nello stesso tempo, data la multi direzionalità dei significati, a tratti o a frammenti, comprensibile. E’ ciò che propriamente accade leggendo questi testi che hanno come referente le transazioni finanziarie.

Daniele Mencarelli, da “Bambino Gesù”, Nottetempo 2010, con una nota di Rosa Pierno

C’è una sorta di pudore, necessario e ineludibile, quando si tratta di descrivere il dolore che i familiari provano per la malattia dei propri bambini. D’altronde, va subito detto che l’autore, Daniele Mencarelli, nel suo “Bambino Gesù”, dà voce a un operatore dell’ospedale, non è un parente direttamente coinvolto e pertanto solo da questa distanza, si può tentare di dirne qualcosa. Come, infatti, descrivere un tale dolore se non da una posizione esterna, quando non ci sia una distanza temporale a fare da diga e filtro.

Sebastiano Aglieco, poesia inedita “La resa delle foglie”, con una nota di Marco Furia

La lingua delle foglie

Con "La resa delle foglie", Sebastiano Aglieco presenta una composizione in cui elementi tratti dall'ambiente naturale si connettono alla sua stessa vita: il verso

"Se potessi fermare il vento con le mie parole"

pare emblematico.

Il poeta ipotizza addirittura di riuscire a trattenere il vento con le sue parole, ossia di poter adoperare con profitto lo strumento linguistico oltre la dimensione umana, in maniera semplice, diretta, non per via di scienza e tecnica.

Carlo Invernizzi, da “Secretizie”, Mimesis 2009, con una nota di Rosa Pierno

Collocarsi tra due mondi stando in bilico su una parola: parlare di scienza o, almeno, utilizzare il vocabolario relativo all’attività scientifica per virarne subito il significato costruendo un’immagine come se si stesse osservando un quadro, è l’operazione da equilibrista che Carlo Invernizzi nel suo “Secretizie” attua.

Condividi contenuti