Musicali scacchi

Suscita sorpresa, già ad una prima scorsa, “Simultaneous Parallel Circuits-Palindrome Poem Works” di Shigeru Matsui: procediamo con ordine.

Ad una elegante copertina che pare richiamare, con leggera differenza, una delle due componenti dell’ opera, seguono, dopo minuziose notizie concernenti i dati della pubblicazione, alcuni commenti stampati in caratteri giapponesi (la cui incomprensibilità, per chi, come il sottoscritto, nulla conosce della lingua nipponica, può risultare non immune da attrattiva), nonché quattro pagine di fitte tabelle, copie numeriche dei (seguenti) duecentodieci “Circuits”, costituiti, tutti, dall’ alternarsi, secondo precisi modelli, di minuscoli quadrati bianchi e neri.

Alla sensazione di essere in presenza di un singolare tipo di scacchiera proposta quale protagonista d’inconsueti giochi, si accompagna l’ impressione di scorrere, pagina dopo pagina, suggestive partiture riferite non tanto ad armonie intese in senso tradizionale, quanto ai peculiari toni tipici di ogni idioma.

Enigmatici tratti svolgono, via via, temi la cui coerenza pare assicurata dalle stesse modalità proposte: da quali territori giungono queste voci?

Di quali esistenze sono espressione? Viene, insomma, mostrato come le scelte linguistiche consistano nelle loro stesse regole e rimandino ad un quid vitale che può essere meglio suggerito, nella sua ineffabile dimensione originaria, da un linguaggio “diverso” da quello ordinario, qual è, appunto, quello poetico.

Non interessa più di tanto sapere, perciò, che Shigeru è “ a poet because …never stopped writing poems since January 7, 2001” (risulta sufficiente leggere le sue ultime prove), ma lo ringraziamo egualmente della notizia.

Marco Furia

(Shigeru Matsui, “Simultaneous Parallel Circuits-Palindrome Poem Works”, Aloalo International Co., Ltd., Tokyo, 2006)