Estetiche analisi

Cromatiche armonie pervadono “Le tombeau de Olga Brodsky”, di Shigeru Matsui, le cui sequenze verbali, grafiche e numeriche si susseguono in maniera simmetrica, scandita secondo ritmi dalla non sterile successione.

Un idioma composito, offerto nei suoi distinti aspetti, si svolge elegante, pagina dopo pagina, evidenziando peculiari qualità semantiche (anche) riferite, con estrema attenzione, al segno, al singolo tratto, nella consapevolezza di quanto qualunque ordine implichi, per poter sussistere, altro da sé.

Uno scrupoloso, risoluto stile, sobria spia di partecipe volontà d’ indagine nei confronti di mondi, quali quelli linguistici, privi di definizioni a priori, consistenti, pare suggerire l’ autore, in modelli esposti ad ogni possibile mutamento, ineludibile potenziale esito di provvisorietà connaturate a ogni cristallizzazione, ai cui irrigidenti effetti sfuggono ( sapienti complici leggiadre cadenze) gli schemi presentati.

Di armoniche forme, suggestive, di mutevoli impronte, labili eppure tenaci, di grammaticali immagini, insomma, si tratta, rivolte a mostrare un’ unità
espressiva scomposta in parti immerse, con l’ insieme, nell’ enigmatico fascino delle origini: origini presenti nell’ immediatezza del loro ineffabile manifestarsi, ma non aliene da una “storicità” subito acquisita.
Anche un’ acuta analisi può vantare valenza estetica.

Shigeru Matsui, “Le tombeau de Olga Brodsky”