Flavio Ermini, Ranieri Teti, Mario Varini

Trasversale

Trasversale

Trasversale” è un blog curato da Rosa Pierno. Nasce come progetto di attraversamento: un percorso tra le arti e in genere fra i vari domini culturali: letterario, filosofico, estetico, musicale, non escluso quello scientifico.

Tale percorso si snoda per enucleare le specificità dei mezzi espressivi che contraddistinguono le diverse discipline, nella convinzione che ciò che può esprimere uno specifico mezzo espressivo, non lo può fare nel medesimo modo un altro mezzo espressivo.

Questa diversità produce un diverso senso. In questo risiede l’irriducibilità ed essa va salvaguardata e tenuta in considerazione quando si voglia con mezzi differenti prestare voce a campi tanto distanti.

Valga per la lingua che vuol far parlare la musica o l’arte e valga per la filosofia quando vuol prestare la propria voce all’arte.

Questa specificità, che Heidegger individuava persino nella lingua greca che ha formalizzato la filosofia, a maggior ragione vale per aree non linguistiche, per strumenti così difformi tra loro quali sono quelli che disegnano la costellazione delle nostre conoscenze ed elaborazioni.

Il blog, in questi nove mesi di vita, ha ospitato interventi volti a offrire un ventaglio di esperienze nei vari ambiti culturali con atteggiamento sempre incline a esercitare una lettura critica.

 

Lucio Saffaro: "Disputa cometofantica"

Lucio Saffaro(1929-98) ha elaborato in oltre 50 volumi un’opera singolare, alle frontiere del numero e della poesia, dove la poesia giunge a farsi, come scrive Ricoeur in un saggio sull’artista, «pensiero del pensiero».

Dal 1999 è istituita a suo nome una Fondazione, grazie alla quale nel 2011 viene pubblicata la narrazione poetica Disputa cometofantica, della quale proponiamo per i nostri lettori l’incipit. Saffaro anche in questo lavoro – accompagnato dai saggi di Gisella Vismara e di Flavio Ermini – rappresenta una personalità intellettualmente poliedrica, il cui particolare sguardo attento e originale sull’esistenza non smette mai di indagare in modo interdisciplinare tra letteratura, arte e scienza.

Si tratta di una figura di erudito antico che ha prodotto testi originali e complessi, quadri e disegni, ed ha elaborato studi matematici e nuove forme di pensiero caratterizzate dalla volontà di superamento della divisione tra pensiero scientifico e cultura umanistica. Nel corso degli anni, Saffaro ha collaborato in più occasioni con “Anterem”.

Sue scritture si possono leggere sui numeri 50, 52, 53, 56, 68, 73, 79 della rivista.

Improvviso e dopo: Premio Lorenzo Montano 1997

Giuliano Mesa - Premio Lorenzo Montano 1997

Giuliano Mesa (1957 – 2011)

considera che questo non è più questo
che fuori non è rimasto nulla
fuori più nulla
la strada l’asfalto la polvere
dentro la culla vecchia vuota

immagina che questo non può tornare
nemmeno come un’immagine

dentro più nulla
le ciglia le palpebre l’occhio
fuori la luce calda vuota 

considera che questo non è più questo
fuori non è rimasto nulla
dentro più nulla
breve lunga breve, breve lunga breve
lunga breve breve, breve breve breve

 

“Improvviso e dopo”, da cui è tratto il testo qui sopra riproposto, vinse il Premio Lorenzo Montano nel 1997, anno in cui venne pubblicato in volume da Anterem edizioni. L’opera contiene la prefazione di Giuliano Gramigna (“Si sa a che effetto riesce la constatazione della nullità della parola, e del suo oggetto. Ce ne sono almeno due esempi insigni: Beckett e Caproni...”) e le preziose note ai testi dell’Autore (“Se affiorano echi beckettiani, nessuna casualità, pur nell’improvvisazione, perché proprio leggendo Beckett, or sono vent’anni, cominciai a scrivere, nel limite della giovane età e del poco talento, com maggiore consapevolezza – e chiudere i conti con i padri, anche per i figli più indegni, è sempre arduo”). 

 

questo è deriso
perché non ha capienza
è una maceria mutilata
una glottide secca
una mucosa dove non permea nulla
né nulla trattiene perché s’intorbidi
o s’intrida almeno di globuli
nei ruvidi interstizi
prima e dopo che sia finito
che sia deciso questo almeno
questo passarsi la mano

da “Anterem” 53, dicembre 1996

La filosofia difficile

La folosofia difficile

La filosofia, ci indica Serse Cardellini nel suo saggio La filosofia difficile, ha il compito della discordia, perché il risveglio delle coscienze rappresenta sempre una scordatura tra i comuni accordi. La discordia filosofica è l’atteggiamento più profondo di ogni autentica coscienza, scienza e, quindi, dell’intero scibile (tutte parole, ci ricorda Cardellini, che provengono dal verbo scire che in origine significava “tagliare”, “dividere” e poi “sapere”). La tematica alla quale questo lavoro porta un contributo è “L’Aperto”, affrontata sul n. 54 di “Anterem” (giugno 1997).

 

Carlo Penati

Carlo Penati, studioso, imprenditore e poeta è nato a Legnano nel 1954. Laureto in scienze politiche e specializzato in psicosociologia dell’organizzazione, ha svolto varie attività culturali e sociali che l’hanno portato a Roma alla fine degli anni Settanta nell’ufficio studi di una grande associazione nazionale. E’ stato programmista e regista in RAI, dove ha curato trasmissioni televisive e radiofoniche.

Maria Zambrano

Maria Zambrano, una delle filosofe più originali del Novecento, nasce nel 1904 a Vélez Málaga in Spagna. Allieva di Ortega y Gasset, con cui collaborerà alla “Revista de Occidente”, si laurea in filosofia all’Università di Madrid. Cresciuta in un ambiente familiare culturalmente vivace (il padre è amico di Machado) e di stampo socialista, scrive articoli per riviste e giornali progressisti e nel 1928 diviene portavoce della Liga de Educación Social.

Le ragioni del sentimento: filosofia e poesia in Maria Zambrano

a cura di Carlo Penati

(Maria Zambrano, Filosofia e poesia, Edizioni Pendragon, Bologna, 2010)

  1. Pensiero e poesia

Filosofia e poesia in Maria Zambrano

le ragioni del sentimento

Leggere Maria Zambrano è come attraversare un bosco misterioso, che ad ogni svolta presenta una sorpresa, un’apertura, un rimando inatteso. Così è anche, e forse soprattutto, per Filosofia e poesia, pubblicato nel 1939, dove la parola ragionata/intenzionale e la parola incantata/occasionale danzano tra calorosi abbracci e lontananze ostili. In un percorso che da Platone conduce fino al cuore del Novecento, la filosofa spagnola affronta un tema che continua ad affascinare: il rapporto tra la “violenza” della filosofia e lo sguardo “caritatevole” della poesia, rapporto agonico e fecondo al tempo stesso. Cultrice di un “sapere dell’anima” e propugnatrice di una “ragione poetica” la Zambrano non può che vivere in sé la lacerazione e la compenetrazione dei due versanti della parola, filosofia e poesia, contrastati amanti in perenne, inquieto, dialogo.

Il saggio Le ragioni del sentimento: filosofia e poesia in Maria Zambrano di Carlo Penati pone in questione tali riflessioni e impone nuove domande. La tematica alla quale questo lavoro porta un importante contributo è “Antipensiero”, affrontata sul n. 64 di “Anterem” (giugno 2002).

 

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