Saggi brevi

Postille a "Le vie dell'errore"

Vincenzo Guarracino, Argumenta
Note in margine alla “favola di Aristeo” del libro IV delle Georgiche

Postille a "L'imperfezione"

Lo “spazzio” della parola
di Loredano Matteo Lorenzetti

Lo spazzio della parola
Foto di Stefano Fogato

Dove ha sede il linguaggio? Si dirà: nella mente, con una certa ovvietà. Ma se la sua origine la si volesse rintracciare non in una mente astratta e identica per tutti, con eguali processi e funzioni, bensì all’esperienza creativa, ai desideri, alle motivazioni soggettive, probabilmente il suo spazio-vissuto mostrerebbe curiosità inedite. Così appare la teoria di Romualda – personaggio reale dal nome inventato – sintetizzabile nel seguente modo: il linguaggio dovrebbe essere a disposizione di chi ne fa uso, con il fine d’adattarlo alle proprie necessità reali o fantasiose. Facendo il tal modo corrispondere l’immaginazione alla parola. E questa a essa. Dunque, rendere la parola a dimensione di quel che l’estro personale immaginante, seppure arbitrario e bizzarro, pretende.

Proponiamo ai nostri lettori un testo di Loredano Matteo Lorenzetti proprio su tali questioni.

 

L'inchiostro poetico

 inchiostro poetico

Nella contemporaneità, registra Loredano Matteo Lorenzetti nel saggio che qui proponiamo ai nostri lettori, la poesia sembra sempre più apparire un efficace ‘luogo’ e ‘tramite’ di molteplici riflessioni transdisciplinari. Versare ‘inchiostro poetico’ può avere persino la funzione di sollecitare prospettive di contatto teologico e apertura di dialogo con la dimensione teleologica dei significati del reale e dell’esistenza, dell’immaginazione e della ricerca inventiva di verità. Inchiostro versato non solo nel destino delle pagine dei libri, ma pure nella vita del pensiero e in quella personale.

Accompagna il saggio un’opera di Evelina Schatz.

 

All'incrocio tra poesia e filosofia

TRA FILOSOFIA E POESIA

Charme e kairòs è il titolo dell’intervento che Lorenzo Barani (filosofo, docente della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari) ha svolto nel corso degli eventi legati alla cerimonia conclusiva del Premio Lorenzo Montano, il 17 novembre 2012.

È un intervento affascinante; che tocca temi cari ad Anterem e ai nostri lettori; temi all’incrocio tra poesia e filosofia. Lo proponiamo sul nostro sito a tutti coloro che non hanno potuto ascoltarlo dalla viva voce di Barani.

Da sempre filosofia e poesia sono destinate all’incontro, a un dialogo tutt’altro che semplice perché passa attraverso l’intercettarsi di forme diverse di tempo, un intersecarsi di differenze temporali apparentemente irriducibili. Il taglio dell’attimo, che batte in sé e fuori di sé, è al contempo sia farsi presente di ciò che appare sia processo del suo disparimento. In esso la filosofia legge l’intervallo, il da…a, il farsi argomentativo del pensiero necessario. Dentro al medesimo taglio del tempo, la Poesia ascolta la gratuità felice della parola esatta. Due voci diverse dello svelamento del donarsi del tempo che proprio in quei differenti luoghi fa risuonare la sua formidabile bellezza che è prodigiosa potenza dell’ulteriorità dei divenire. Charme è, dunque, bellezza; ma è anche seduzione – bellezza seducente.

Presagire la trascendenza come scarto interno al divenire, questo è il dono del kairòs e, al contempo, è lo charme dell’esistenza.

 

Il fenomeno comunitario nell’era della quarta dimensione

Disputa tra spiriti libertari nell'Ottocento

La Primavera Araba, il Movimento 5 Stelle, Movimiento 15-M, Occupy Wall Street, Generazione TQ, Il Popolo Viola, Se non ora quando: sono solo alcuni dei nomi dei movimenti di rivolta sociale che hanno di recente abitato le piazze ed i giornali di varie città del mondo, regalando alla Storia ciò che qualcuno ha descritto come “un nuovo ’68”.

Ma cos’è realmente questo torrente unico di ribellione? È un sintomo o una soluzione? È “reale” o è un simulacro che risponde ai meccanismi del gioco delle parti senza interrompere il regime della simulazione? È possibile far sgorgare da questo momento storico una nuova sorgente di senso? Come?

Queste sono solo alcune delle domande che questo saggio di Luigi Bosco si pone, cercando di dare una risposta, seppure senza pretese di verità.

L’importanza del momento storico che stiamo vivendo è – evidentemente – enorme e ci investe di grandi responsabilità. Il successo o l’insuccesso dell’operazione – qualunque essa sia – dipenderà da tutti. E, alla fine, il merito –  o la colpa – non escluderà nessuno.

 

La confezione del proponibile

La confezione del proponibile.

Questo saggio di Franco Riccio, La confezione del proponibile, delinea l'epilogo di una ininterrotta analisi, condotta dall’autore a partire dal '68 con "La classicità greca e la condanna dell'uomo" e successivamente con la ricerca del suo gruppo di lavoro in "Il camaleonte e l'iscrizione".
È un saggio arduo e complesso. Affronta la logica con la quale si è venuto a confezionare in occidente il "proponibile" sia sul piano teorico sia su quello dell'azione politica, dell'organizzazione sociale e dei rapporti interindividuali.
Gli autori convocati da Riccio sono Adorno, Nietzsche, Foucault , Deleuze , Derrida, Prigogine.
La crisi economica in atto svela i meccanismi che fertilizzano l'ingiustizia sociale nel mondo. E nello stesso tempo perpetua e affina la sua forza di costrizione, inoculata nei nuovi "apprendisti specialisti", per dirla con Kuhn. Quelli che dicono: "Io so, tu no".

 

La filosofia difficile

La folosofia difficile

La filosofia, ci indica Serse Cardellini nel suo saggio La filosofia difficile, ha il compito della discordia, perché il risveglio delle coscienze rappresenta sempre una scordatura tra i comuni accordi. La discordia filosofica è l’atteggiamento più profondo di ogni autentica coscienza, scienza e, quindi, dell’intero scibile (tutte parole, ci ricorda Cardellini, che provengono dal verbo scire che in origine significava “tagliare”, “dividere” e poi “sapere”). La tematica alla quale questo lavoro porta un contributo è “L’Aperto”, affrontata sul n. 54 di “Anterem” (giugno 1997).

 

Le ragioni del sentimento: filosofia e poesia in Maria Zambrano

a cura di Carlo Penati

(Maria Zambrano, Filosofia e poesia, Edizioni Pendragon, Bologna, 2010)

  1. Pensiero e poesia

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