Flavio Ermini, Ranieri Teti, Mario Varini

Anna Jablonskaja (1981-2011)

Per Anna Jablonskaja
Un ricordo di Maria Pia Pagani

Mosca, aeroporto di Domodedovo, 24 gennaio 2011. Un terrorista si fa esplodere con sette chili di tritolo addosso. L’esplosione uccide sul colpo 35 persone e ne ferisce quasi 200. Tra le vittime c’è anche la ventinovenne Anna Jablonskaja (pseudonimo di Anna Grigor’evna Mašutina), una delle più apprezzate figure della drammaturgia russa contemporanea.

Anna Jablonskaja (1981-2011)

Proponiamo ai lettori di “Anterem” due poesie di Anna Jablonskaja.
La prima – Railway Industrial – è tratta dalla raccolta L’uscita (Vychod), edita a Mosca nel 2005.
La seconda poesia – Pioggia e altri effetti di chimica e natura – è l’ultimo testo che Anna Jablonskaja ha inserito nel suo blog il 21 gennaio 2011.

RAILWAY INDUSTRIAL 

A tutte le persone di cultura, sensibili alle tematiche promosse da Anterem

Un'informazione preziosa

Immagine per home

La Finanziaria ha riconfermato la possibilità per i singoli contribenti di destinare il 5 per mille della propria IRPEF direttamente all'Associazione Anterem con la dichiarazione dei redditi del 2010.

Tale possibilità ha lo scopo di permettere ad Anterem di ottenere - con la solidarietà diretta di chi è vicino alle forme della bellezza e del pensiero - quei finanziamenti che le Istituzioni pubbliche normalmente non prevedono.

Un'ulteriore opportunità

Destinando ad Anterem il Suo 5 per mille, Lei contribuirà a realizzare gli obiettivi dell'associazione - promuovere lo sviluppo della ricerca poetica e della riflessione filosofica ed estetica - senza alcun aggravio delle imposte.

Come fare

Lei potrà esprimere il Suo sostegno ad Anterem apponendo la Sua firma nell'apposito spazio della dichiarazione dei redditi - là dove si prevede il sostegno delle organizzazioni senza fini di lucro - e indicando nello spazio sottostante il nostro codice fiscale: 01797120233

Per ulteriori chiarimenti: direzione@anteremedizioni.it

Notizie: Centro Studi Ligure

Centro Studi Ligure

Situato a Bogliasco, nella riviera di levante, il Centro Studi Ligure offre borse di studio residenziali ad artisti e accademici qualificati nel loro ambito professionale e impegnati in progetti avanzati di ricerca e creativi. Il 15 Aprile 2011 è il termine ultimo per partecipare alla selezione per il semestre Inverno/Primavera 2012.

Marica Larocchi, da “Solstizio in cortile”, Puntoacapo 2009, con una nota di Rosa Pierno

Che una descrizione così sonora e raffinata possa avere ragione anche di un argomento triviale, o semplicemente banale, del tutto insignificante come la visione di un camionista in panne visto per qualche secondo mentre si percorre un’autostrada, riporta immediatamente l’attenzione sulla pura forma, come in un esperimento che voglia isolare solo alcuni elementi all’interno del fenomeno poetico, dove la visione sia strumento dichiarato d’indagine che attesti di un atto poetico che fonda la propria certezza quasi in una ripresa di cartesiana memoria.

Alberto Mori, inediti da “Financial”, con una nota di Giorgio Bonacini

La poesia ha origine in una scrittura dal movimento bipolare continuo: dall’ interno all’esterno e viceversa. In modo tale da generare un senso inafferrabile, ma nello stesso tempo, data la multi direzionalità dei significati, a tratti o a frammenti, comprensibile. E’ ciò che propriamente accade leggendo questi testi che hanno come referente le transazioni finanziarie.

Daniele Mencarelli, da “Bambino Gesù”, Nottetempo 2010, con una nota di Rosa Pierno

C’è una sorta di pudore, necessario e ineludibile, quando si tratta di descrivere il dolore che i familiari provano per la malattia dei propri bambini. D’altronde, va subito detto che l’autore, Daniele Mencarelli, nel suo “Bambino Gesù”, dà voce a un operatore dell’ospedale, non è un parente direttamente coinvolto e pertanto solo da questa distanza, si può tentare di dirne qualcosa. Come, infatti, descrivere un tale dolore se non da una posizione esterna, quando non ci sia una distanza temporale a fare da diga e filtro.

Sebastiano Aglieco, poesia inedita “La resa delle foglie”, con una nota di Marco Furia

La lingua delle foglie

Con "La resa delle foglie", Sebastiano Aglieco presenta una composizione in cui elementi tratti dall'ambiente naturale si connettono alla sua stessa vita: il verso

"Se potessi fermare il vento con le mie parole"

pare emblematico.

Il poeta ipotizza addirittura di riuscire a trattenere il vento con le sue parole, ossia di poter adoperare con profitto lo strumento linguistico oltre la dimensione umana, in maniera semplice, diretta, non per via di scienza e tecnica.

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