Ranieri Teti

Giulio Maffii

Da “Angina d’amour”, Arcipelago Itaca 2018

Giovanni Ibello

Da “Turbative siderali”, Terra d’ulivi Edizioni, 2017



Genealogia di un’assenza



I


“Dimmi, che voce ha il dio dei deserti?”
“Cosa ti rimane di quella notte?”

I temporali negli specchi
e nessuno spazio vitale
oltre la curva del sonno.

“Muta la tua pelle che non torno”.

Monica Guerra

Da “Sulla soglia”, Samuele Editore, 2017

 

4 luglio 2016

la paura è un morire piano
calma piatta nella gola
un arto alla volta
l’acqua che sale.

 

25 giugno 2016

qui è un filare anche il carezzare
tra ferite allineate
che non sono trama di parole
o la danza dell’ossigeno
che misura le presenze.

 

22 giugno 2016

Sonia Giovannetti

Partenze

 

Nel luogo dove riposa la ragione,
ci guardiamo l’un l’altro smarriti.
Là, nel punto dove s’alza
la polvere soffiata dal vento. 

Gli uccelli sui fili decidono la rotta.
Resteremo ancora per poco. 

Col vento che da ponente arriva,
s’attende lo strappo della fune.
Il lento sciabordare delle barche, ancorate
al molo, esegue la sinfonia dolente del distacco.

Donato Di Poce

Da “Lampi di verità”, I Quaderni del Bardo Edizioni, 2017

Omaggio a Ray Johnson

 

Rinnovi e ispiri ogni giorno nel mondo
Antichi riti di condivisione delle arti
Youtube e Internet sembrano nati dalla mail art.

Anna Maria Carpi

3

Mi è dato un corpo, che ne farò io
di questo dono così unico e mio?
(O.Mandelístam)

 

UNICO,
ma è la cosa più astratta che ci sia,
l'ultima in cui io posso credere.
Qualche volta ho amato un altro corpo
un'estasi, l'ho avuto ed era mio,
due che si fanno uno,
ma nulla è più irreale della carne.
Non è la mente, sono i corpi a dire
come si è soli.

 

Antonio Bux

Da “Sativi”, Marco Saya Edizioni, 2017

 

Dalla sezione “Claustrofobiche”

 

3.
Per etimo si annida negli anni il metodo
accavallando masse d’odio e radio onde
fin dentro un mare che è la mente rame
mentre offende il cuore d’osso assente
in noi di frusta come rabbia delinquente
calunnia orale che si ottiene nell’inerzia

 

Stefania Bortoli

Da “Con la promessa di dire”, Book Editore, 2016

 

***

… e se rimane una sottile complicità
che tradisce le voci e muore
sarà tempo di dire
addio silenzi infecondi
misurano le ore gli anni.
… è giunto il tempo di lasciare
la realtà dove fissiamo il centro della vita
da fuori l’ombra più non risponde.

 

***

Lea Barletti

La parola madre

Muscolo involontario
la parola madre
automatismo di scarto
a copertura di altri moventi
quando bastava scoprire un seno
e l‘infanzia del mondo era ai tuoi piedi

 

Lea Barletti: attrice e performer, è salita su un palcoscenico la prima volta a 15 anni, quando, cercando un corso di scenografia, si è ritrovata a farne uno di recitazione.

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