Edizioni

Numero 91 (dicembre 2015)

Anterem 91

 

È in distribuzione il numero 91 di "Anterem" (dicembre 2015). È un numero straordinario, da collezione. Con questo fascicolo festeggiamo i quarant’anni della rivista! Il tema cui il numero è dedicato è "L’altrove dell’erranza". A tale proposito Flavio Ermini registra nell’editoriale: "Di fronte a una realtà incomprensibile, può sembrare ragionevole chinare il capo e rassegnarci. E invece lo scopo del nostro esserci è cercare una risposta alla precarietà dell’esistere".

Convengono al dialogo su questo numero poeti e pensatori di rilievo internazionale, in un succedersi avvincente di poesie e saggi.

Di particolare rilievo sono le poesie in lingua spagnola di Alejandra Pizarnik, tradotte da Silvia Lavina.

Vanno altresì segnalati i testi poetici di Remy de Gourmont, tradotti da Adriano Marchetti.

A tutti coloro che, sulla base di questi elementi, desiderano iniziare a confrontarsi con il nostro cammino di ricerca consigliamo di abbonarsi.

L’abbonamento è biennale e consente un aggiornamento costante sulle più significative tendenze poetiche internazionali.

È comunque possibile richiedere anche solo questo "speciale" fascicolo, di cui ci parlano Paolo Steffan, Giorgio Mancinelli e Danilo Di Matteo.

Per richieste e informazioni scrivere a: direzione@anteremedizioni.it

 

Numero 90 (giugno 2015)

“Anterem” 90. Un numero da collezione!

Anterem 90

È in distribuzione il numero 90 di “Anterem” (giugno 2015). È un numero speciale, da collezione. Con questo fascicolo festeggiamo i quarant’anni della rivista! Il tema cui il numero è dedicato è “Le vie dell’errore”. A tale proposito Flavio Ermini registra nell’editoriale: “Confrontarci con le vie dell’errore significa riconquistare un rapporto genuino con il pensiero … significa ricominciare finalmente a riflettere su cos’è l’essere”.

Convengono al dialogo su questo numero poeti e pensatori di rilievo internazionale, in un succedersi avvincente di poesie e saggi.

Di particolare rilievo sono le poesie in lingua francese di Marcelin Pleynet, tradotte da Andrea Schellino.

Vanno altresì segnalati i testi poetici del compositore Giacinto Scelsi, a cura di Domenico Brancale, e i testi di Pierre Reverdy, a cura di Adriano Marchetti.

A tutti coloro che, sulla base di questi elementi, desiderano iniziare a confrontarsi con il nostro cammino di ricerca consigliamo di abbonarsi.

L’abbonamento è biennale e consente un aggiornamento costante sulle più significative tendenze poetiche internazionali.

È comunque possibile richiedere anche solo questo “speciale” fascicolo.

Per richieste e informazioni scrivere a: direzione@anteremedizioni.it

Da leggere: una segnalazione di Giorgio Mancinelli, una riflessione di Danilo Di Matteo, un saggio di Vincenzo Guarracino.

Numero 89 (dicembre 2014)

Anterem 89

È in distribuzione il numero 89 di "Anterem" (dicembre 2014). Ha per titolo "A dire il vero" e si assume il compito di dare voce – come viene sottolineato nell’editoriale di Flavio Ermini – a quel particolare moto rivoluzionario che ha lo scopo di "portare a espressione la lingua muta delle cose, operando affinché nella parola umana trovi posto la lingua non comunicabile della physis, così affine a quello che noi non siamo più".

Convengono al dialogo su questo numero poeti e pensatori di rilievo internazionale, in un succedersi avvincente di poesie e saggi, come già mette in evidenza il sommario.

Di particolare rilievo sono le poesie in lingua tedesca di Michael Donhauser (1956), tradotte da Gio Batta Bucciol.

Vanno altresì segnalati i testi poetici di Gian Giacomo Menon (1910-2000), poeta del quale solo in questi ultimi anni si sta riconoscendo la grandezza, grazie alla cura di un suo allievo, Cesare Sartori.

A tutti coloro che, sulla base di questi elementi, desiderano iniziare a confrontarsi con il nostro cammino di ricerca consigliamo di abbonarsi.
L’abbonamento è biennale e consente un aggiornamento costante sulle più significative tendenze poetiche internazionali. È comunque possibile richiedere anche solo questo fascicolo.

Per richieste e informazioni scrivere a: direzione@anteremedizioni.it

Danilo Di Matteo ne parla su "Riforma" n. 4, 30 gennaio 2015.

 

n. 89, A dire il vero


E presto il mormorio si fe’ parole

Carducci

n. 88, Per crescita di buio

Si potrebbe dire che abbiamo due destini:
uno mobile e senza importanza, che si
compie; e un altro, immobile e importante
che non si conosce mai.

Musil

Numero 88 (giugno 2014)

Anterem 88

È in distribuzione il numero 88 di “Anterem” (giugno 2014). Ha per titolo “Per crescita di buio” e registra – come con disincanto viene sottolineato nell’editoriale di Flavio Ermini – che “l’oscurità da cui nasce il dire può inabissarci a tale profondità da produrre smarrimento. Gli dei sono lontani e probabilmente mortali. Esattamente come siamo noi, com’è il mondo, com’è la volta celeste che nel buio comincia e finisce. Quel buio è l’immagine dell’esistenza”.

Convengono al dialogo su questo numero poeti e pensatori di rilievo internazionale, in un succedersi avvincente di poesie e saggi, come già mette in evidenza il sommario.

Di particolare rilievo sono le prose poetiche di Yves Bonnefoy tradotte da Anna Chiara Peduzzi. L’apertura e la chiusura del numero sono affidate a Franz Josef Czernin, nella traduzione di Luigi Reitani.

A tutti coloro che, sulla base di questi elementi, desiderano iniziare a confrontarsi con il nostro cammino di ricerca consigliamo di abbonarsi.

L’abbonamento è biennale e consente un aggiornamento costante sulle più significative tendenze poetiche internazionali. È comunque possibile richiedere anche solo questo fascicolo.

Per richieste e informazioni scrivere a: direzione@anteremedizioni.it

Sul numero 25 della "Riforma", un approfondimento critico di Danilo Di Matteo.

 

n. 87, Nel pericolo del dire

Wo aber Gefahr ist, wächst
das Rettende auch.
Hölderlin

Numero 87 (dicembre 2013)

È disponibile il numero 87 di “Anterem” (dicembre 2013). Ha per titolo “Nel pericolo del dire” e registra – come viene sottolineato nell’editoriale di Flavio Ermini – che “arduo è cercare l’essenza dell’essere là dove la terra è creduta salda, dove la parola sembra unire essere e verità. È invece possibile che la parola si raccordi pienamente con l’essere proprio là dove s’interrompe l’ordine del linguaggio, quando si apre una crepa nella frase, propriamente: nel pericolo del dire”.

Anterem 87


Convengono al dialogo su questo numero poeti e pensatori di rilievo internazionale, in un succedersi articolato di poesie e saggi, come già risulta evidente dal sommario.
Di particolare rilievo i frammenti poetici di Giuseppe Ungaretti, commentate da Pascal Gabellone e tradotte in tedesco da Paul Celan.
A tutti coloro che, sulla base di questi presupposti, desiderano iniziare a confrontarsi con il nostro cammino di ricerca consigliamo di abbonarsi.
L’abbonamento è biennale e consente un aggiornamento costante sulle più significative tendenze poetiche internazionali. È comunque possibile richiedere anche solo questo fascicolo, la cui tiratura è di quattromila copie.
Da oggi l’abbonamento è ancora più conveniente. Infatti, grazie a un accordo con l’editore Moretti&Vitali, tutti gli abbonati alla rivista avranno diritto a uno sconto del 30% sui libri in catalogo di questa casa editrice.
Per richieste e informazioni scrivere a: direzione@anteremedizioni.it

Ne parlano tra gli altri: Danilo Di Matteo sulla Riforma n. 3 del 2014.

Il saggio di Félix Duque viene ripreso da "L'Avvenire"del 20 giugno 2014.

 

n. 86, Dire l’essere

Qui non parlo della bellezza, e delle altre “perfezioni”
che gli uomini hanno voluto chiamare perfezioni per
superstizione e ignoranza, ma intendo per perfezione
solo l’essere.

Spinoza

In questo numero di “Anterem” ci troviamo di fronte a un interrogante risalire verso il senso iniziale dell’essere, mediante successivi smantellamenti della soggettività e del suo accumulo di velamenti.
I testi dei poeti e dei pensatori qui convocati manifestano che nel dire si fa presente l’essere dal cui senso siamo determinati. Sottolineano che il nostro compito
consiste nel pensare l’essere nella sua essenza, evitando di sottometterlo al nostro sentire.
Il cammino tracciato mostra come sia possibile restituire alla parola la proprietà di parola pensante-interrogante e impone una questione capitale: è possibile muovere verso l’essere senza tradirlo?

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