Inediti: "I miei Tarocchi in generale" di Emilio Villa, tradotti e presentati da Bianca Battilocchi

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I Tarocchi di Emilio Villa. Giocare e sfidare l’Enigma

 

Il testo che qui riportiamo con l’ausilio di una nostra traduzione fa parte di un gruppo cospicuo di inediti villiani dedicati al tema dei Tarocchi. Questi sono databili agli anni Ottanta ma si consideri che l’interesse per gli arcani si mostra in Villa già molti decenni prima, grazie al contatto soprattutto con pittori come Corrado Cagli e Sebastian Matta. La nostra scelta di presentare questo testo in particolare si lega alla sua natura più didascalica di fronte al progetto stesso che non arrivò mai a una pubblicazione e di cui si conservano il taccuino illustrativo e le poesie in fase di bozza. Si nota fin da subito la preferenza per la lingua francese che dagli anni Cinquanta offre al poeta maggiori possibilità di artifici e giochi linguistici e accanto a questa si mostra qui l’italiano, il latino e, nel resto dell’opera, piccoli frammenti di greco, tedesco, inglese e sumero. La nostra traduzione che appiattisce la plurivocità linguistica dell’originale è quasi del tutto letterale poiché in queste carte di natura più introduttiva non si mostra, se non a tratti, la furia demiurgica che più si confà alla vena matura dell’autore. Nondimeno riconosciamo elementi tipicamente villiani nell’importanza grafica e sonora dell’enunciato che viene spezzato in paragrafi di diverse allineamenti, blocchi associativi, e che rivela un numero fitto di varie altre figure retoriche tra cui le amate omofonie (“revelation”  / “rêve élation”). Riguardo i contenuti, Villa ci introduce qui a un ‘sistema di figure, immagini, parole e segni’ come occasione di incontro-scontro (“se retrouver/ se battre”) per il lettore-giocatore (e per il poeta stesso) il quale viene descritto anche come tentatore e istigatore (“inductus”), in quanto violatore dell’enigma. Riteniamo che questo misterioso e periglioso rendez vous equivalga a un percorso di tipo iniziatico come quello nel mondo classico attraverso le trame angosciose del labirinto. Oltre a molteplici tracce di questo archetipo negli arcani di Villa (1), che proprio negli anni Ottanta affrontò diffusamente la tematica in altri testi, sottolineiamo segnatamente l’annotazione “Quante e quali sono le carte con cui si ESCE dall’impasse, dal labirinto?" (2). L’autore sembra voler unire la valenza tragica del mito - per cui ogni carta diventa un oggetto spietato - a quella ludica più vicina al mondo moderno, palesata ad esempio nelle giocose scomposizioni e associazioni verbali oltre che nella “magia” del gioco stesso dei Tarocchi; che fa da cornice e che rende possibile la creazione di una dimensione altra, connessa con l’Enigma e dettata da Villa-medium-sibilla. In linea con il viaggio labirintico dell’antichità, Villa scrive che l’‘avventura’ nei suoi tarocchi porterà a una ‘metamorfosi’, a un “incrinamento [...] della propria esistenza" (3) rappresenta chiaramente il fine apotropaico (in senso per lui neognostico, di aiuto all’uomo e alle sue miserie mondane) negli ultimi versi del testo: “Incontro […] è legare per slegare, slogarsi per logarsi”. Eccoci di fronte a nuovi frammenti di una scrittura poetica unica, che seppur sfiorando il Nulla nella sua cripticità e glossolalia, riesce a farsi evocativa voce sibillina e arte come riproposizione instancabile dell’Enigma relativo al linguaggio e al Futuro(-Eternità).

 

I MIEI TAROCCHI IN GENERALE
ciascun esito di una figura
          o immagine
          o parola
          o segno
          o sistema di
figure/immagini/parole/segni
è un
incontro (casuale)
[come  reincontrarsi
ritrovarsi
    battersi]

è un appuntamento
segretamente prodotto-ridotto-indotto
[ductus, indutus, inductus reductus]
attraverso l’ap pa ri zione o presenza
                    o rivelazione
                    o rêve elazione
                    o epifania
                    o presenza
                    o astanza
                del vivente tentatore
        ovvero del giocatore
            che tocca la (le)
carta (e)


***
l’
appuntamento
spontaneamente si offre
             soffre
             soffia

l’appuntamento
avviene
è
in una regione
immutabile e trepidante

nasce si sviluppa e si conclude
attraverso un esercizio cieco

e l’impatto tra
segnalazione e tentatore
produce una
    metafora - metamorfosi
sono da cogliere nelle sensazioni 
attraverso altri bagliori e altri
intervalli
metamitosi
fiduciosa
o in pendenza


***
a ogni incontro
bisogna pentirsi
di essere piombato
di essere magneticamente inghiottita
dall’avventura
dall’avvenire
e dunque bisogna:
determinarsi in
         troposfera
         dell’essere trombata

ogni incontro o urto
       sarà un attentato
                o aggressione
                nel futuro

sarà un
incrinamento o incrinazione
            o incriminazione
della propria esistenza
che si contagia di futuro
sarà un contagio reciproco
il futuro è solo una malattia
dell’enigma


***
ogni incontro con un segnale
è un mutamento nella direzione
dell’enigma
l’incontro è
legare x slegare
e insieme
slogarsi x logarsi

incontro è
violazione
dell’enigma

ciascuna carta
è un oggetto
senza pietà



traduzione di Bianca Battilocchi

© di Francesco e Stefania Villa

MES TAROTS EN GÉNÉRAL
chaque issue d’une figure
            ou image
            ou mot
            ou signe
            ou système de
figures/images/mots/signes
est un
rencontre (casuel)
[comme se rencontrer
       se retrouver
       se battre]

est un rendez-vous
secrètement produit – reduit – induit
[ductus, indutus, inductus reductus]
par l’ap pa ri tion où présence
              où revelation
              où rêve élation
              où epiphanie                       
              où présence
              où adstance
        du vivant tentateur
            c.a.d du joueur
            qui touche la (les)
carte (s)
 

***
le
rendez-vous
spontanément s’offre
spontanément souffre
spontanément souffle

le rendez-vous
vient
est
sans un région
immutable et trépidante

naît vient et s’achève
par un exercice aveugle

et l’impact entre
signalation et tentateur
produit une
    métaphore – métamorphose
dans les sensations sont à saisir
par d’autres éclats et d’autres
écarts
    métamythose
        confiante
        ou en pente
 
***       
à chaque rencontre
faut se repentir
d’être tombé
d’être magnétiquement engloutie
par l’aventure
par l’avenir
et donc il faut :
se determiner en
            troposphère
            de l’être trombée

chaque rencontre ou heurte
sera un attentat
        ou aggression
        entre le futur

sera un
incrinamento o incrinazione
           o incriminazione
della propria esistenza
che si contagia di futuro
sarà un contagio reciproco
il futuro è solo una malattia
dell’enigma
 
***
ogni incontro con un segnale
è un mutamento nella direzione
dell’enigma
l’incontro è
legare x slegare
e insieme
slogarsi x logarsi

incontro è
violazione
dell’enigma

chaque carte
est un objet
sans pitié
 

(1) Si veda ad esempio in E.Villa, I miei Tarocchi, materiale inedito, Archivio Villa, Museo della Carale, Ivrea: “Universo snodato”, “aggomitolati” (nb.4), “trasmissione vorticosa” (nb.9), “roteazioni”, “spirali” (nb.11), ecc.,. Sul tema del labirinto si legga Aldo Tagliaferri, Dentro e oltre i labirinti di Emilio Villa, edizioni il verri, Milano, 2013.
(2) Cfr. E. Villa, I miei Tarocchi, 9a.b.
(3) Cfr. E.Villa, I miei Tarocchi, cit., 73a.

 

Bianca Battilocchi si è laureata all’Università di Parma in Comunicazione letteraria moderna e contemporanea con un anno di studio presso Paris III Sorbonne Nouvelle. Nel 2013 si è diplomata in Magistrale con un’analisi completa delle Diaciassette variazioni di Emilio Villa e da quell'anno si occupa dell'opera del poeta. Oltre a presentazioni della ricerca e conferenze in Italia e Irlanda, ha pubblicato sull'autore  in “Griselda online”, “Parole Rubate” e "JOLT" . Attualmente svolge un dottorato di ricerca al Department of Italian Studies del Trinity College di Dublino, concentrandosi sui Tarocchi inediti di Villa. Si interessa di poesia e arte contemporanea, italiana e internazionale, in particolare di avanguardie e sperimentalismi.