Angela Greco, da "Personale Eden", La Vita Felice 2015, nota di Davide Campi

Angela Greco sviluppa il tema con poesie dal respiro ampio e dal ritmo veloce, concitato, a tratti accanito: “ho un sospetto di sentimento che s’accorda al tuo nome/e vocali e voragini aperte nell’attesa di averti addosso…”.

Il tema è l’amore, non certo teorico, ma reale e specifico per un “altro” non generico.

Il ritmo segnala il corpo, necessariamente fisico, solido e presente, in tutte le declinazioni

che riguardano il desiderio, nello stesso modo fisico e solido, sia in assenza che in presenza dell’amato: “mi soffermo come se ancora non fossi ma già sento/diventa vero il distacco dal rumore intorno e anche tu”. La tensione verso l’oggetto d’amore, anzi, risulta essere vera sia in assenza che in presenza dell’amato.

Come afferma acutamente Rita Pacilio in premessa, “bisogna formulare in modo precisissimo gli itinerari del sublime e della sua luminescenza per rintracciare i segni del fenomeno lirico europeo nella poesia di Angela Greco: versi lunghi, arditi e dotti dall’atmosfera emotivo/sensoriale, dai toni suggestivi...”.

Così Angela Greco restituisce in versi coerenti una profonda modificazione percettiva, consentendo alla lingua poetica di superare l’aspetto particolare del sentimento per tendere verso una visione universale.

 

 

***

ho bisogno d’un passo d’apertura
da tralasciare altrove la quiete d’una notte sola
di stelle scucite di desiderio: apro mani
in contraltare al quotidiano in canto stonati
rivolti ad una terra senza fini che restituirà
il legame che riporti al di qua del silenzio
mentre muta m’accordo all’azzurro in crescendo
strappato al momento in cui si dovrebbe altro
eppure necessario a riprendere strada e incontro
ritrovando quiete e quanto sappiamo essere
e che non possiamo:

avanza allora il dire sottile e lento precipita
verso palpebre chiuse anzitempo e prima di essere
voce che ha già detto meravigliando altri scenari
volo a comporre linea testa-cardio-strada ferrata
che in punto di fuga sbiadisce impossibile contro città
in lontananza striscia d’altro colore sul foglio del sé
senza giusta ragione se non l’incomprensione
guardo immobile lo svolgersi delle ore antimeridiane

 

***

riprendimi esattamente da questo punto
quello in cui coloravamo il ritrovarci stretti
precisi nello sbottonare voglia e labbra:

tra le tue dita il mio dettaglio nascosto alza la voce
e fughiamo chiaroscuri di silenzi ormai altrove da qui
ché sappiamo adesso dove posare l’istinto incrollabile
ad afferrare e restituire duplicate ipotesi di paradiso:

ritrovami ancora umida meraviglia
che ho atteso leccando una ad una piaghe d’assenza
mancanza oggi risolta dalla conoscenza delle tue rughe
varchi di tempo narrato ai miei occhi e sapienza
di sapermi nell’intimo di un ancoradadire:
siamo distanti solo un bacio non di più
e questa attesa è solo il nostro abbraccio più lungo

 

 

Angela Greco è nata nel 1976 a Massafra, dove vive; occupata in poesia, con la famiglia e con il suo collettivo di poesia, arte e dintorni Il sasso nello stagno di AnGre (http://ilsassonellostagno.wordpress.com/).

Ha pubblicato:

  • in prosa, Ritratto di ragazza allo specchio (racconti, Lupo Editore, 2008, con prefazione di Michelangelo Zizzi);
  • in poesia: A sensi congiunti (Edizioni Smasher, 2012, con una nota di Roberto Ranieri); Arabeschi incisi dal sole (Terra d’ulivi, 2013); Personale Eden (La Vita Felice, 2015, con prefazione di Rita Pacilio); in uscita: Attraversandomi (Limina Mentis Editore, 2015, con una nota di Nunzio Tria); Elaborazione parentale (Edizioni Smasher, 2015, con prefazione di Giorgio Chiantini);
  • in formato elettronico, suoi testi sono stati inclusi ne I Quaderni di Èrato (2014) ed in alcuni numeri della fanzine Versante Ripido (2014).