Anna Maria Farabbi, Abse, Il Ponte del Sale 2013

(...) Abse è il nulla; la stupefazione di ciò che è inesprimibile fino all’ammutolimento e, per questo, sancisce l’impossibilità di una minuziosa, totalizzante, descrizione e spiegazione. Dichiara una volta per tutte la negazione del dire fino in fondo; significa limite insuperabile; (...)
da una nota dell’Autrice



Trama

ho attraversato l’abse, il nulla
nel nulla ho trovato un paese
nel paese sono entrata
attraversando questi nodi pubblici:

la prima porta
la bottega dell’acqua
l’osteria del buio rosso
la piazza
la scuola
la biblioteca
l’ostia
l’asilo
l’ospizio femminile
il cimitero

ho infilato ogni filo creaturale nella mia cruna interiore
nascendo questo poema

io viaggio e canto
portando ovunque comunque
l’io profondo nel mio corpo che è la mia casa

 

La carovana di sale
preistoria del poema

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(Finale)

Esco dal paese. Credo sia inverno perché nevica. Il cielo è bassissimo. Ha una densità perlacea che si sfalda in petali ghiacciati, toccandomi. Il freddo imbianca il sangue e il bianco si vede dentro il mio corpo, nella vastità della notte che è nel mio corpo.

Mi siedo su una pietra di confine. Apro la matrioska che Paola Febbraro mi ha regalato prima di morire, la sfoglio come una cipolla cosmica e mi sembra di piangere. Ha le stesse qualità della conchiglia: diffonde onde sonore.

Penso alla cultura orale delle campane, alle creature che si raccolgono attorno ad un batocchio e ascoltano. A coloro che, per comunicare, accendono falò in cima ai colli, ai monti, ai fari di terra tra le dune del deserto. Di popolo in popolo, di paese in paese.

 

Anna Maria Farabbi è nata a Perugia nel 1959. Ha pubblicato numerose opere di poesia, narrativa, teatro, saggistica e traduzioni dall’inglese e dal francese.