Alessandra Carnaroli, Femminimondo, Edizioni Polìmata 2011

La violenza degli uomini sulle donne, è questa quella che viene di volta in volta definita in gergo politico-istituzionale “violenza di genere”, “violenza sessuale”, “violenza (di chi?) contro le donne”. Non solo una questione di lessico. E’ la sentenza di scomparsa del soggetto che offende e del perché offende. Infatti fatalmente perdendosi la definizione chiara del delitto “violenza degli uomini sulle donne” si opera quella mutazione per la quale la rappresentazione del discredito finisce per soffermarsi sulla presunta incapacità delle donne a salvaguardarsi. (...)

Stefania Cantatore, dalla nota che accompagna il volume

 

(...) Una sussultante Spoon River sfiammante breve, fitto di putrefazioni e ancora urlante il suo dolore, è quel che erge il suo canto sulle coste di questo mare di terra. Sepolcreto della carne incendiata per sacrifici alieni e incomprensibili, altare sanguinante proteso verso il nulla; ed è, lo stesso alieno, lo stesso incomprensibile, la stessa calamita del nulla, che si accalcano da ogni angolo e da ogni cronaca sui lembi che abitiamo, che ci abitano, a togliere senso e respiro. (...)

Tommaso Ottonieri, dalla nota che accompagna il volume

 

Per un recente approfondimento teorico di Stefano Guglielmin:

http://golfedombre.blogspot.it/2014/03/alessandra-carnaroli.html

 

da “Sfilate” (I fatti a sinistra, le colpe a destra, le donne nel mezzo)

link

 

Alessandra Carnaroli (1979) ha inoltre pubblicato “Taglio intimo”, Fara 2001 e “Scartata”, finalista Premio Delfini 2005.