Ranieri Teti

Zara Finzi, da “Le forme della neve”, Manni 2018, nota di Mara Cini

L’invernale sereno lucido di cui ci parla Zara Finzi è qui non solo condizione metereologica (di per sé stupefacente) ma rinnovata condizione del percepire.

Il rumore dei passi sulla brina ghiacciata produce uno scricchiolio come di pennino sulla carta. Le impronte lasciano traccia sulla terra, la natura si disegna, sopra e sotto la brina. L’inchiostro forma tracce emotive e storie sulla pagina. Nero su bianco in entrambi i casi.

Carlo Gregorio Bellinvia, audiolettura di “L’oggetto della sveglia”, nota di Mara Cini

Audio (mpeg)

Da questo testo un’impressione quasi visuale, “molto colorata”, piena di immagini suggestive: surrealisti cieli blu alla Mirò, texture puntinate alla Lichtenstein poi voci del mito innestate su inquadrature pullulanti di “avanguardie del Novecento”.

Ritroviamo, mi pare, Eluard in lieve tinta del sogno e lineata foglia della mano

Alessandro Assiri, da “L’anno in cui finì Carosello”, Le voci della Luna Editrice, 2018, nota di Giorgio Bonacini

Alessandro Assiri, in queste pagine, non scrive una semplice sequenza di poesie, ma, con forte tensione di sintesi poematica, indirizza il lettore dentro una cornice mobile che delinea l’esaurimento di una finzione. Infatti il titolo, nel contrasto con ciò che le parole manifestano, è lampante: la fine (ma sarebbe più vero dire “il mai inizio”) di una falsa innocenza. Carosello, infatti, termina nel 1977: l’anno in cui le crepe di un decennio diventano baratri.

Aprile 2022, anno XIX, numero 51

ANTEREM
RIVISTA DI RICERCA LETTERARIA
 

Carte nel vento 51, aprile 2022, anno XIX, numero 51

L’incontro di Chiara Mulas con Cristiana Panella: dicono tutto “Péntuma”, il video che apre Carte nel vento 51, e il testo che ne consegue.

Ricco di suggestioni, di parole, di voci, di immagini, il presente numero ci porta un po’ indietro nel tempo, al “Montano” 2019. 
Quello che si consuma in fretta, in molti luoghi della comunicazione, non vale evidentemente per questa testata, che sta ancora raccontando l’edizione di tre anni fa del premio…

Oggi sono presentati Alessandro Assiri, Carlo Gregorio Bellinvia, Vito M. Bonito, Anna Maria Dall’Olio, Adriano De Luna, Zara Finzi, Eugenio Lucrezi, Alessandro Mazzi, Marco Mioli, Francesca Monnetti, Clemente Napolitano, Adriano Padua, Lina Salvi, Eros Trevisan, Gian Maria Turi: alcuni in versione lineare, altri in audio o videolettura. Tutti presentati dalla giuria del “Montano” 2019.

In chiusura l’intervento di Giuseppe Martella su “Figure semplici” di Anna Chiara Peduzzi, opera vincitrice nel 2020, e un audio di Silvia Comoglio, recentemente pubblicata da Anterem Edizioni. 

Ben sapendo che la buona poesia non ha scadenza e che tutto questo, ora che è stato reso pubblico, continuerà a riverberare, promettiamo di concludere prima possibile la nostra “ricerca del tempo perduto”… 

In copertina: due fotogrammi da “Péntuma” di Chiara Mulas

Ranieri Teti

Dinosauri Psicopompi di Paola Silvia Dolci

Libro Dinosauri Psicopompi

L’ultimo nato nella collana Nuova Limina è “Dinosauri Psicopompi” di Paola Silvia Dolci, un libro che comprende testi lineari e calligrammi. Qui una pagina iniziale:

Mi sveglio sempre prima
della fine dei sogni.
Staccata,
come se venissi ritagliata
con le forbici dalla carta.

Dinosauri Psicopompi
Per info e prenotazioni: redazione@anteremedizioni.it
 

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