Ranieri Teti

Edoardo Penoncini, dalla raccolta inedita "Poesia compagna dell’essere", nota di Laura Caccia

Come eco in una conchiglia

Poesia compagna dell’essere di Edoardo Penoncini non mette in versi richiami metafisici, come il titolo parrebbe annunciare. I testi sono impregnati piuttosto di riflessioni esistenziali, dove predomina un sentire meditativo e sofferto sul trascorrere impietoso del tempo e sul senso contemporaneo del vivere e del dire.

Stefania Pastori, poesia inedita “Alda nel cuore”, nota di Ranieri Teti

Stefania Pastori riesce a dire di una cosa tremenda, come indica nel breve testo che precede questa poesia.

Riesce a dire di una violenza subita senza commiserazione, non pensando a se stessa ma a due altre viscerali presenze.

Un grande gesto d’amore è scritto in questa poesia dove il dolore si trasforma, quando si prende in mano la penna, quando finalmente è possibile scriverne.

Scriverne non è un atto consolatorio, non è denuncia.

Marco Pacioni, da “Lo sbarco salato del risveglio”, Interno Poesia 2018, nota di Rosa Pierno

Il paradossale Mediterraneo che dovrebbe unire le genti che si affacciano su di esso, diviene il luogo di una separazione invalicabile soprattutto culturalmente. E che proprio la cultura possa essere luogo di separazione è la questione cruciale affrontata dal poeta. Quel mare che Marco Pacioni naviga, soprattutto attraversando la lingua.

Dimitri Milleri, dalla raccolta inedita "Sistemi", nota di Laura Caccia

Prove del dire

 

Come in una trama scenica, che rende fragile il confine tra reale e finzione, si sviluppa la raccolta Sistemi. Dimitri Milleri dà voce a situazioni difficili tra ombre e luci, sale d’attesa e sale prova, campi e fuori campi. Tra “schegge di sceneggiatura” e “l’abisso dietro l’angolo”.

Giulio Marzaioli, da “Il volo degli uccelli”, Benway Series 2019, nota di Rosa Pierno

Giulio Marzaioli in “Il volo degli uccelli” scrive la sua enciclopedia: tutto lo scibile possibile sul tema. La descrizione è naturalmente la modalità principe, ma venata da un’ironia lieve e giocosa, anche se il tema è un tema universale, giacché ne va del mondo e della nostra presenza in esso. Certi riferimenti stilistici francesi (Ponge, Quenau) sostengono da lontano l’apertura a ventaglio che Marzaioli effettua con la sua capacità di investigare tutti gli aspetti umani a partire da un solo interesse.

Stefano Marino, dalla raccolta inedita “un amore. uno squarcio. uno strascico...", nota di Laura Caccia

Stefano Marino, dalla raccolta inedita “un amore. uno squarcio. uno strascico. una sensazione di vulnerabilità. un senso di lutto”, nota di Laura Caccia

L’intreccio di tutto

Maria Grazia Insinga, da “Tirrenide”, nota di Giorgio Bonacini

Una delle caratteristiche proprie della poesia è l’andamento sonoro che ne scandisce il tracciato, qualunque esso sia: lineare, accidentato, spezzato, in una struttura lirica o poematica. Ma questo, che sembra un’evidenza naturale, implicita e assodata del “dire in versi”, in realtà non è affatto scontata nella sua valenza profonda. Ed è proprio questa difficoltà (felicemente attiva, possiamo dire) a dare, con i suoi tratti distintivi mai univoci, particolari e indefiniti sensi a ogni esperienza di scrittura.

Daniele Gorret, da “Amaro sol per voi / m’era il morire”, Raffaelli 2017, nota di Rosa Pierno

Una vera e propria lode agli animali (“Sulla tomba dei propri cani” è il sottotitolo della raccolta) i quali divengono la voce dialogante privilegiata, quella rispetto alla quale verificare tutte le posizioni, da quelle filosofiche a quella politiche, da quelle poetiche (e il cane Bobi “più che poeta, è la Poesia”) a quelle storiche. Le lodi agli amati compagni non hanno interruzioni nel libro di Daniele Gorret “Amaro sol per voi / m’era il morire”.

Condividi contenuti