Flavio Ermini

Fiera del Libro di Torino, anno 2013

ANTEREM
RIVISTA DI RICERCA LETTERARIA

 

è presente nello stand della Regione del Veneto al Salone Internazionale
del Libro di Torino che inizierà il 16 maggio 2013 presso la Sede di
Lingotto Fiere. Lo stand è nel Padiglione 2, con coordinate L142 - M141.

Intus Fiorangela Oneroso

A questa XXVI edizione della Fiera del Libro di Torino “Anterem” partecipa con l’esposizione di alcuni tra i più significativi volumi della collezione “Itinera. Biblioteca Anterem”.

Tale collezione presenta poeti, narratori, filosofi, che per la redazione di “Anterem” costituiscono un punto di riferimento nel mondo letterario contemporaneo. Ogni volume è dedicato a un autore e ha carattere antologico; nel senso che presenta una selezione di testi che coprono i vari versanti dell’intera sua produzione. Tali testi sono normalmente accompagnati dalla prosa riflessiva dello stesso autore e da note critiche, nate da lunghe visitazioni e profonde affinità, di altri saggisti.

Gli ultimi autori pubblicati sono: Vincenzo Vitiello, Franco Rella, Sergio Givone, Alberto Folin, Michele Ranchetti, Adriano Marchetti, Antonio Prete, Marie Thérese Kerschbaumer, Ginevra Bompiani.

Ulteriori notizie sul sito: www.anteremedizioni.it

Cordoglio per la scomparsa di Fiorangela Oneroso

Intus Fiorangela Oneroso

Il 10 marzo del 2013 è venuta a mancare Fiorangela Oneroso. La ricordiamo per la sua raffinata scrittura poetica, raccolta in due libri pubblicati da Anterem Edizioni: Inoltre (2010), Intus (2011). Ma la ricordiamo anche per il suo impegno universitario: già Professore Ordinario di Psicologia generale all’Università degli studi di Salerno, è stata, per due mandati, Presidente del Corso di Laurea in Filosofia. Tra i suoi libri di saggistica, ricordiamo: L'oggetto della psicologia nella riflessione marxista (Liguori, 1979), Mente e pensiero. Saggi sull'opera di Wilfred Bion (Liguori, 2004), oltre ai volumi sul pesnsiero di Ignacio Matte Blanco: Nei giardini della letteratura (Clinamen, 2009), Memoria, tempo, desiderio (Idelson Liviana, 1992). Ricordiamo Fiorangela proponendo ai nostri lettori un'intensa interpretazione critica di Cesare Milanese su Intus

La parola dell’occhio

 

L’ultimo libro di Marco Furia, redattore di “Anterem” dal 1989, è un libro di estetica. Ha per titolo La parola dell’occhio ed è edito da L’Arca Felice. Il volume raccoglie riflessioni critiche su dipinti di Turner, Vermeer, Corot, Canaletto, Cézanne, Tiepolo, Vlaminck, Derain, Rousseau. L’opera è introdotta da un breve saggio di Mario Fresa, dove possiamo leggere: “Marco Furia s’immerge nell’osservazione dei dipinti riuscendo a potenziare i moti, i flussi e le frequenze delle immagini trasformando la densità dei colori e i movimenti della linea in un dire sfumato e cangiante, colmo di rivelazioni e suggestioni di sorprendente vivezza. Convergono insieme, qui, la parola e l’immagine, la forma e il suono, la sostanza e l’idea: e ciò per rammentare che la conoscenza dell’essere non può prescindere da un sentire percettivo, di natura noetica, nel quale il ‘sapere dell’arte’ dev’essere considerato come un sapere privilegiato, capace di tradurre in un’assoluta condensazione le epifanie irrappresentabili della stessa vita”. Il volume si è classificato al secondo posto (sezione prosa) del Premio nazionale di poesia e narrativa "Cinque Terre in poesia" 2015.

 

Premio di Poesia Lorenzo Montano – XXVII Edizione

copertina

Il Premio di Poesia Lorenzo Montano rientra nelle finalità dell’Associazione
Anterem; finalità che consistono nel diffondere la conoscenza di forme stilistiche e di pensiero che trovano nella necessità e nella bellezza le loro ragioni.

Le opere dei vincitori per tutte le sezioni in cui il Premio si articola – “Raccolta inedita”, “Opera edita”, “Una poesia inedita”, “Una prosa inedita”, “Opere scelte” – vengono immesse in canali distributivi che fanno capo a critici, poeti, filosofi, estimatori, biblioteche civiche e universitarie. La loro vita non si esaurisce quindi nell’ambito del cerimoniale legato alla premiazione, ma continua altrove. Così come avviene per le opere dei finalisti e dei segnalati, che in ogni edizione costituiscono la trama di una grande manifestazione di poesia, filosofia, musica.

Dedicando il Premio allo scrittore veronese Lorenzo Montano, noi di “Anterem” abbiamo voluto ricordare un poeta, un narratore, un critico che è stato uno dei fondatori di un’importante rivista come “La Ronda” (1919-23).

Nei testi di Montano abbiamo trovato per molti versi la conferma del nostro concetto di “ricerca”, che per noi corrisponde a quello di tensione mai deposta; una profonda tensione dell’essere in ascolto dei molteplici impulsi dell’esistenza; una tensione che tiene conto di tutti quei processi interiori dove luce e ombra indissolubilmente convivono.

Tutte le opere pervenute al Premio vengono catalogate e conservate, insieme ai manoscritti e ai volumi dei poeti contemporanei più significativi, presso il Centro di Documentazione sulla Poesia Contemporanea “Lorenzo Montano” della Biblioteca Civica di Verona, a disposizione dei critici e degli storici della letteratura.

La Giuria del Premio è costituita dai poeti della direzione e della redazione della rivista “Anterem”: Giorgio Bonacini, Davide Campi, Mara Cini, Flavio Ermini, Marco Furia, Rosa Pierno, Ranieri Teti.

Scarica il bando del Premio che scade il 15 aprile 2013

 

Convocazione assemblea dei soci 1/2013

 ANTEREM

associazione di promozione sociale

 
via Zambelli 15 – 37121 Verona – Italia
 
e-mail direzione@anteremedizioni.it
 
Codice fiscale 01797120233
 
 
Verona 4 aprile 2013
 
Convocazione dell’Assemblea dell’Associazione di Promozione sociale Anterem
 
T

Bacheca

 

La poesia del pensiero

Raccolta Anterem

Intervista con Flavio Ermini a cura di Antonio Ria

 

RSI / Radiotelevisione svizzera – Rete 2.

Geronimo Filosofia del 15 gennaio 2013, ore 11.36 (replica ore 00.00)

 

Flavio Ermini è stato intervistato da Antonio Ria il 15 gennaio 2013 negli studi di Milano della RSI / Radiotelevisione svizzera – Rete 2. Nuclei centrali dell’intervista sono stati: il suo ultimo libro Il secondo bene (Moretti&Vitali, 2012) e la poetica della rivista “Anterem”.

L’intervista si può ascoltare collegandosi a questo link:

http://retedue.rsi.ch/home/networks/retedue/geronimofilosofia/2013/01/15/poesia-pensiero.html#Audio

 

Per affrontare il dialogo tra poesia pensante e pensare poetante – in una parola: la poesia del pensiero – occorre situare storicamente e geneticamente il rapporto fra poesia e filosofia: da Socrate a Leopardi; dall’àpeiron di Anassimandro (l’arché, il senso primigenio delle cose) a Hölderlin. Ma com’è possibile coniugare la poesia del pensiero con la vita concreta? «Ciascuno di noi – risponde il poeta e saggista Flavio Ermini – è gettato nel tempo ed è condannato a vivere. Il che vuol dire riconoscere che siamo solo un punto tra i tanti, una particella impersonale in un universo sterminato. Il nostro compito è prenderne coscienza attraverso la parola e l’esercizio del pensiero». Sono questi i presupposti per corrispondere al “compito terreno dei mortali”, secondo Ermini. Che in trasmissione presenta il suo ultimo libro Il secondo bene. Saggio sul compito terreno dei mortali, edito da Moretti&Vitali, che fa esplicito riferimento, fin dal titolo, alla sua precedente opera poetica Il compito terreno dei mortali. Poesie 2002-2009, pubblicata da Mimesis.

Il Sacrificio di Diotima: un'Anima bella dell'Iperone di Friedrich Hölderlin

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CIÒ CHE RESTA LO FONDANO I POETI

Nominare, fondare, svelare, chiamare: in troppi modi si è cercato di attribuire una definizione concreta all’attività del poetare. Cosa il Poeta nomini, fondi, sveli o chiami; perché lo faccia e in che modo: sono questioni, queste, di cui tale ricerca, con l’aiuto di una passione che ne ha favorito una forse troppo alta aspirazione, propone di intravedere l’ombra di una risposta. Ma la sagoma di un’ombra resta pur sempre sfuggente ed eterea: forse non c’è modo di darle materia; forse per noi comunissimi mortali è solo questo che, al massimo, può essere offerto. Ma qualcuno c’è − o perlomeno c’è stato − a cui il superamento del confine è stato concesso: ma è stato un premio doloroso, la maschera beffarda di un tragico sacrificio. Friedrich Hölderlin (1770-1843) e la sua tragica esperienza − privata oltre che artistica – ci offrono, pensiamo, l’aiuto più prezioso rispetto a questa questione: saranno anche altre le personalità chiamate in causa; ma è il Poeta ad essere protagonista, basso continuo dell’incerta melodia di cui cerchiamo di identificare le note, seppur consapevoli del certo fallimento.”

Così inizia “Il Sacrificio di Diotima: un’Anima Bella nell’Iperione di Friedrich Hölderlin”, la tesi di laurea che Lorena Jessica Alfieri ha discusso con il prof. Giampiero Moretti all’Università degli Studi di Napoli «L’Orientale», facoltà di «Lettere e Filosofia», corso di laurea in «Lingue, Lettere e Culture Comparate», anno accademico 2011-12, voto 110 e lode.

All'incrocio tra poesia e filosofia

TRA FILOSOFIA E POESIA

Charme e kairòs è il titolo dell’intervento che Lorenzo Barani (filosofo, docente della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari) ha svolto nel corso degli eventi legati alla cerimonia conclusiva del Premio Lorenzo Montano, il 17 novembre 2012.

È un intervento affascinante; che tocca temi cari ad Anterem e ai nostri lettori; temi all’incrocio tra poesia e filosofia. Lo proponiamo sul nostro sito a tutti coloro che non hanno potuto ascoltarlo dalla viva voce di Barani.

Da sempre filosofia e poesia sono destinate all’incontro, a un dialogo tutt’altro che semplice perché passa attraverso l’intercettarsi di forme diverse di tempo, un intersecarsi di differenze temporali apparentemente irriducibili. Il taglio dell’attimo, che batte in sé e fuori di sé, è al contempo sia farsi presente di ciò che appare sia processo del suo disparimento. In esso la filosofia legge l’intervallo, il da…a, il farsi argomentativo del pensiero necessario. Dentro al medesimo taglio del tempo, la Poesia ascolta la gratuità felice della parola esatta. Due voci diverse dello svelamento del donarsi del tempo che proprio in quei differenti luoghi fa risuonare la sua formidabile bellezza che è prodigiosa potenza dell’ulteriorità dei divenire. Charme è, dunque, bellezza; ma è anche seduzione – bellezza seducente.

Presagire la trascendenza come scarto interno al divenire, questo è il dono del kairòs e, al contempo, è lo charme dell’esistenza.

 
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