Flavio Ermini

Il nuovo libro di Ida Travi

Copertina del libro: Katrin di Ida Travi

Il nuovo libro di Ida Travi ha per titolo Katrin. Saluti dalla casa di nessuno. Viene pubblicato da Moretti&Vitali.

L’autrice annuncia: “In una specie di casa-deposito, Katrin, Usov, Suri e Van si trovano a vivere la loro condizione di parlanti. Sono esseri comuni qui chiamati Tolki. Chi sono i Tolki? Penso a un Tolki come a un parlêtre, un essere marchiato dal linguaggio. Parlêtre è un neologismo di Lacan che fonde indissolubilmente l’essere al linguaggio, nell’atto della pronuncia. Vedo i Tolki come esseri che nello scontro con la poesia assumono su se stessi il peso d’una lingua povera, dura come una colpa, leggera come una liberazione”.

Nella postfazione, Alessandra Pigliaru scrive: “Ida Travi introduce un ulteriore scorcio della sua poesia per personaggi e traccia al presente un luogo tanto immaginifico quanto materiale dell’esistente. Le sue creature stabiliscono un’occasione unica nel panorama poetico contemporaneo; diventano esse stesse il passaggio verso la profondità di una storia che è anzitutto la loro”.

Registra Luigi Bosco: “A partire da Tà, Poesia dello spiraglio e della neve, procedendo attraverso Il mio nome è Inna e Katrin. Saluti dalla casa di nessuno, Ida Travi ha fondato ciò che ho avuto modo di definire “nuova mitologia contemporanea”, inaugurando così il ciclo di un’epica postmoderna che narra non le lunghe gesta di grandi eroi, ma i gesti brevi di chi semplicemente è sopravvissuto”.

Un’estesa nota dello stesso Luigi Bosco sulla poetica dell'autrice può essere letta al link:
http://www.inrealtalapoesia.com/buone-nuove-dalla-terra-di-zard-narrazio...

Una recensione sul quotidiano "Il Manifesto"

Notizie su Ida Travi: http://poeticaepoetica.blogspot.it/
www.idatravi.com

 

 

Numero 87 (dicembre 2013)

È disponibile il numero 87 di “Anterem” (dicembre 2013). Ha per titolo “Nel pericolo del dire” e registra – come viene sottolineato nell’editoriale di Flavio Ermini – che “arduo è cercare l’essenza dell’essere là dove la terra è creduta salda, dove la parola sembra unire essere e verità. È invece possibile che la parola si raccordi pienamente con l’essere proprio là dove s’interrompe l’ordine del linguaggio, quando si apre una crepa nella frase, propriamente: nel pericolo del dire”.

Anterem 87


Convengono al dialogo su questo numero poeti e pensatori di rilievo internazionale, in un succedersi articolato di poesie e saggi, come già risulta evidente dal sommario.
Di particolare rilievo i frammenti poetici di Giuseppe Ungaretti, commentate da Pascal Gabellone e tradotte in tedesco da Paul Celan.
A tutti coloro che, sulla base di questi presupposti, desiderano iniziare a confrontarsi con il nostro cammino di ricerca consigliamo di abbonarsi.
L’abbonamento è biennale e consente un aggiornamento costante sulle più significative tendenze poetiche internazionali. È comunque possibile richiedere anche solo questo fascicolo, la cui tiratura è di quattromila copie.
Da oggi l’abbonamento è ancora più conveniente. Infatti, grazie a un accordo con l’editore Moretti&Vitali, tutti gli abbonati alla rivista avranno diritto a uno sconto del 30% sui libri in catalogo di questa casa editrice.
Per richieste e informazioni scrivere a: direzione@anteremedizioni.it

Ne parlano tra gli altri: Danilo Di Matteo sulla Riforma n. 3 del 2014.

Il saggio di Félix Duque viene ripreso da "L'Avvenire"del 20 giugno 2014.

 

Flavio Ermini "Essere il nemico"

Essere il nemico, Il nuovo libro Flavio Ermini

IL NUOVO LIBRO DI FLAVIO ERMINI

L’ultimo lavoro letterario di Flavio Ermini si configura come un vero e proprio discorso, un’orazione laica. Con questo libro, Essere il nemico, edito da Mimesis (2013), Ermini si rivolge con immediatezza comunicativa a ognuno di noi per invitarci a muovere i nostri passi sulla via estetica alla liberazione.

L’età della tecnica ha fatto sì che l’essere umano non conti più niente, se non come merce tra le merci. Non c’è speranza nello spirito del tempo. È necessario uscire dalla rocca delle illusioni, come sostiene Leopardi, e tornare a immaginare processi produttivi, letterari e creativi in ambiti di autonoma libertà.

La via estetica alla liberazione parte da qui, sostiene Ermini. Percorrerla significa concepire il linguaggio non solo come “mezzo”, ma come processo di autodeterminazione in atto.
Percorrerla significa farci vicini all’idea che questo mondo vada salvato, testimoniando lo scandalo della violenza e dell’ingiustizia di classe, riconciliandoci con la natura e sperimentando forme di vita che non si lascino integrare da nessun potere.

Torniamo a essere ciò che siamo. Non siamo soli a volerlo, ci ricorda Ermini. Molti sono già in cammino sulla via estetica alla liberazione: l’apostolo Marco e il nichilista Bazàrov, Novalis e Marx, Balzac e Marcuse, Nietzsche e Cacciari, Hölderlin e Chomsky, il profeta Isaia e Sartre. Non siamo soli a credere nella necessità di far emergere una nuova, radicale moralità che, priva d’identità egoistica, possa precondizionare l’essere umano alla gioia della libertà.

Il volume (58 pagine, 6 euro) è disponibile in tutte le librerie oppure può essere ordinato direttamente alla casa editrice: commerciale@mimesisedizioni.it

Ne parlano: Marco Furia, Rosa Pierno, Danilo Di Matteo su "Mondo Operaio", Cesare Galimberti su "Poesia"

Su "QuiLibri" n. 21 (gennaio-febbraio 2014), alcune postille dell'Autore.
 
Su ”L’Adigetto.it” del 14 ottobre 2014: http://www.ladigetto.it/permalink/37914.html un saggio di Massimo Parolini.
 
In "Versante ripido" (luglio 2015) un'intervista di Paolo Polvani all'autore.

Premio Lorenzo Montano, Forum di Anterem: Agorà

Manifesto agorà

Come ogni anno, nell’ambito delle cerimonie conclusive del Premio Lorenzo Montano, la rivista “Anterem” promuove – in collaborazione con la Biblioteca Civica di Verona – un Forum di poesia.

Sono in cartellone tredici appuntamenti nel corso dei quali la poesia incontra la filosofia, la musica, la psicoanalisi e l’arte. Tali eventi si svolgono da sabato 16 novembre a domenica 24 novembre 2013 negli spazi della Biblioteca Civica di Verona, via Cappello 43.

Il Forum ha per titolo “Agorà” ed è curato da Flavio Ermini e Ranieri Teti.

La finalità è far emergere l’intima relazione che unisce la poesia e le complesse problematiche del nostro tempo.

Questa manifestazione muove da un’identità poetica molto precisa, caratterizzata dalla posizione concettuale e dal percorso di conoscenza della rivista “Anterem”. L’intento è di far amare a un numero sempre più vasto di lettori la grande poesia contemporanea e della modernità.

Con questa iniziativa “Anterem” vuole dare una visibilità critica sempre maggiore alle opere dei poeti vincitori, dei finalisti e dei segnalati per tutte le sezioni in cui il Premio Lorenzo Montano si articola: “Raccolta inedita”, “Opera edita”, “Una poesia inedita”, “Una prosa inedita”, “Poesie scelte”.

L’ingresso è libero.

Scarica il programma del Forum

Metamorfosi, l’ultimo libro di Franco Rella

Metamorfosi, l’ultimo libro di Franco Rella

Nella collana “Narrazioni della Conoscenza” diretta da Flavio Ermini, è uscito con la casa editrice Moretti&Vitali: Metamorfosi. Immagini del pensiero di Franco Rella.

Questo libro si configura come un viaggio, un’avventura attraverso le immagini e le figure che la poesia, l’arte, la filosofia hanno creato per cercare di dare un senso a ciò che si affolla fugace intorno a noi. È un viaggio in compagnia di Walter Benjamin, di Baudelaire, di Valéry, ed è anche il racconto di questo viaggio. Infatti, le grandi figure, attraverso le quali la realtà metropolitana in cui viviamo fa trasparire il suo senso, sono catturate attraverso un racconto critico che si declina in una vera e propria appassionata narrazione.

Metamorfosi è un libro centrale nella produzione di Franco Rella. A suo tempo ristampato e tradotto, viene qui presentato in una nuova edizione, con un inedito, importante capitolo.

Anticipiamo qui per i nostri lettori il primo capitolo: Emergenza.

 

L'inchiostro poetico

 inchiostro poetico

Nella contemporaneità, registra Loredano Matteo Lorenzetti nel saggio che qui proponiamo ai nostri lettori, la poesia sembra sempre più apparire un efficace ‘luogo’ e ‘tramite’ di molteplici riflessioni transdisciplinari. Versare ‘inchiostro poetico’ può avere persino la funzione di sollecitare prospettive di contatto teologico e apertura di dialogo con la dimensione teleologica dei significati del reale e dell’esistenza, dell’immaginazione e della ricerca inventiva di verità. Inchiostro versato non solo nel destino delle pagine dei libri, ma pure nella vita del pensiero e in quella personale.

Accompagna il saggio un’opera di Evelina Schatz.

 

Peter Handke. Una novità editoriale

Peter Handke

Nella collana “Narrazioni della conoscenza”, diretta da Flavio Ermini per le edizioni Moretti&Vitali, esce in edizione italiana con testo originale a fronte Un anno parlato dalla notte di Peter Handke. La traduzione è di Elisabeth Zoja in collaborazione con Antonio Annunziata. Anticipiamo per i nostri lettori l’incipit dell’opera, la premessa di Eva Pattis, la postfazione di Flavio Ermini.

Cosa accade in questo libro? Viene messa in atto la registrazione di una voce in tutte le sue modulazioni: una voce che si fa voce di una moltitudine di voci. È la parola data all’essere: a noi non appartiene se non per attenderla e ascoltarla.

Non una creatura dotata di linguaggio parla in Un anno parlato dalla notte, ma il linguaggio stesso e – nel linguaggio – la vita. Le voci fanno propria la natura del linguaggio: lo svelamento dell’essere, in un continuo salto nell’oscuro, nell’incerto, nel vuoto.

Diventano esse stesse linguaggio: ciò in cui l’essere stesso si esprime e prende corpo. Si articolano in modo che l’esistenza in tutta la sua problematicità si riveli e si mostri nelle sue strutture fondamentali, senza alterazioni, senza aggiunte, senza correzioni: in una ricerca che riconosca all’essere stesso l’iniziativa dello svelamento della propria essenza.

Sono lampi di linguaggio, particelle dure come il cristallo. Rinviano a una verità inafferrabile che comunque le detta; rinviano al movimento che le tiene misteriosamente e armonicamente insieme nella loro distinzione.

 

L’illusione dell’autosufficienza

Bernhard Waldenfels intervistato da Danilo Di Matteo

Bernhard Waldenfels

La Scuola di Alta Formazione Filosofica di Torino, fondata e diretta da Ugo Perone, dal 22 al 26 novembre 2010 ha ospitato Bernhard Waldenfels, uno dei maggiori fenomenologi contemporanei. Titolo dei seminari: “Fenomenologia responsiva”. Il 25 novembre, poi, l’autore ha tenuto una lezione magistrale incentrata sull’attenzione all’estraneo.

Waldenfels è nato a Essen, in Germania, nel 1934 e si è  formato in diverse università tedesche e francesi. Allievo di Maurice Merleau-Ponty, la sua ricerca si concentra soprattutto sul tema dell’“estraneità” e dell’“estraneo”, con particolare riguardo al corpo, al linguaggio, al concetto di modernità e alle relazioni interculturali. Oltre che con l’opera di Edmund Husserl e di Martin Heidegger, egli si è intensamente confrontato con quella di Emmanuel Lévinas, Michel Foucault e Jacques Derrida e con la letteratura del Novecento.

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