Flavio Ermini, Ranieri Teti, Mario Varini

Metamorfosi, l’ultimo libro di Franco Rella

Metamorfosi, l’ultimo libro di Franco Rella

Nella collana “Narrazioni della Conoscenza” diretta da Flavio Ermini, è uscito con la casa editrice Moretti&Vitali: Metamorfosi. Immagini del pensiero di Franco Rella.

Questo libro si configura come un viaggio, un’avventura attraverso le immagini e le figure che la poesia, l’arte, la filosofia hanno creato per cercare di dare un senso a ciò che si affolla fugace intorno a noi. È un viaggio in compagnia di Walter Benjamin, di Baudelaire, di Valéry, ed è anche il racconto di questo viaggio. Infatti, le grandi figure, attraverso le quali la realtà metropolitana in cui viviamo fa trasparire il suo senso, sono catturate attraverso un racconto critico che si declina in una vera e propria appassionata narrazione.

Metamorfosi è un libro centrale nella produzione di Franco Rella. A suo tempo ristampato e tradotto, viene qui presentato in una nuova edizione, con un inedito, importante capitolo.

Anticipiamo qui per i nostri lettori il primo capitolo: Emergenza.

 

L'inchiostro poetico

 inchiostro poetico

Nella contemporaneità, registra Loredano Matteo Lorenzetti nel saggio che qui proponiamo ai nostri lettori, la poesia sembra sempre più apparire un efficace ‘luogo’ e ‘tramite’ di molteplici riflessioni transdisciplinari. Versare ‘inchiostro poetico’ può avere persino la funzione di sollecitare prospettive di contatto teologico e apertura di dialogo con la dimensione teleologica dei significati del reale e dell’esistenza, dell’immaginazione e della ricerca inventiva di verità. Inchiostro versato non solo nel destino delle pagine dei libri, ma pure nella vita del pensiero e in quella personale.

Accompagna il saggio un’opera di Evelina Schatz.

 

Peter Handke. Una novitĂ  editoriale

Peter Handke

Nella collana “Narrazioni della conoscenza”, diretta da Flavio Ermini per le edizioni Moretti&Vitali, esce in edizione italiana con testo originale a fronte Un anno parlato dalla notte di Peter Handke. La traduzione è di Elisabeth Zoja in collaborazione con Antonio Annunziata. Anticipiamo per i nostri lettori l’incipit dell’opera, la premessa di Eva Pattis, la postfazione di Flavio Ermini.

Cosa accade in questo libro? Viene messa in atto la registrazione di una voce in tutte le sue modulazioni: una voce che si fa voce di una moltitudine di voci. È la parola data all’essere: a noi non appartiene se non per attenderla e ascoltarla.

Non una creatura dotata di linguaggio parla in Un anno parlato dalla notte, ma il linguaggio stesso e – nel linguaggio – la vita. Le voci fanno propria la natura del linguaggio: lo svelamento dell’essere, in un continuo salto nell’oscuro, nell’incerto, nel vuoto.

Diventano esse stesse linguaggio: ciò in cui l’essere stesso si esprime e prende corpo. Si articolano in modo che l’esistenza in tutta la sua problematicità si riveli e si mostri nelle sue strutture fondamentali, senza alterazioni, senza aggiunte, senza correzioni: in una ricerca che riconosca all’essere stesso l’iniziativa dello svelamento della propria essenza.

Sono lampi di linguaggio, particelle dure come il cristallo. Rinviano a una verità inafferrabile che comunque le detta; rinviano al movimento che le tiene misteriosamente e armonicamente insieme nella loro distinzione.

 

Alessandro De Francesco, “Ridefinizione”, La camera verde 2011

ancora discendendo si immette giù per il tubo una

clessidra di vene e la sacca che potrebbe contenere

tutti ma prima è necessario liberare i fatti dalle cause

sta guardando il paesaggio dal treno in galleria

somiglia alla polvere come se fosse possibile tornare

nel vano scale bianco sul pianerottolo vuoto

passavamo dal parco premevamo l’interruttore

l’ingresso di finto legno illuminato a timer un

lavoro di emersione

 

Paolo Ruffilli, “Affari di cuore”, Einaudi 2011

Il letto

 

Il letto per l’amore

è un campo di battaglia

del mistero:

vi dura la pace

nella guerra e nel conflitto,

più si è morti

più si vive meglio

da risorti

e, colpendo,

ognuno

vuole essere trafitto.

Il sacro vi si infanga

e si bestemmia,

salvato

nel suo essere violato.

Chi cattura

vuol farsi prigioniero

e la ragione è sempre

di chi ha torto.

Qualsiasi arma

Antonio Pietropaoli, “Dissezioni”, Oèdipus 2011

Dissezioni

 

dapprima si verifichi il grado di tolleranza

alla discussione, alla critica, alle intemperanze.

poi si prendano le misure più adeguate,

le posizioni più opportune – mai al centro

della scena, piuttosto ai margini, in angolo

(da dove si domina la scena).

ci si disponga quindi ad osservare

interloquire rimuginare interagire,

come tra perfetti estranei.

infine si proceda al primo affondo

un’incisione netta, qui, dove non circola

Luigi Fontanella, “Bertgang. Fantasia onirica”, Moretti&Vitali 2012

Solo restai con me stesso

e di lontano mi trafisse un grido

come uno sghignazzo d’un uccello nero

che volava sopra le rovine. Per terra

era rimasto un quadernetto (un pegno, forse?)

dimenticato da Gradiva. Lo sfogliai

trepidante guardando i disegni a matita

della Pompei antica e di colpo pensai

nulla si dimentica

senza una nascosta ragione.

 

 

 

Marco Ercolani, “Sentinella”, Carta bianca 2011

Disegno sul muro con temperini spuntati, città inutili e favolose,

composte di nuvole o di foglie. Di quelle città, dove sono sveglio

e dove dormo, sono io la sentinella.

Le vedo, circondano il precipizio: sono montagne reali.

Non conoscere le risposte e non comprendere le domande: sapere.

Ogni realtà rinvia a realtà ulteriori, tangibili come la polvere nell’aria.

Se la luce che arriva sul foglio fosse tanto forte da cancellare le parole...

 

 

 

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