XXVI Edizione (2012)

ANTEREM
RIVISTA DI RICERCA LETTERARIA

 

Premio di poesia e prosa
Lorenzo Montano

 
V E N T I S E I E S I M A  E D I Z I O N E  ( 2 0 1 2 )

“Raccolta inedita”, “Opera edita”,
“Una poesia inedita”, “Una prosa inedita”,
“Opere scelte”

 

 

esiti della 26^ edizione

Flavio Ermini: Il secondo bene

È disponibile in tutte le librerie il nuovo libro di Flavio Ermini: Il secondo bene. Saggio sul compito terreno dei mortali. Esce con l’editore Moretti&Vitali.

secondo bene

Dare figura al dolore di esistere significa dare figura a se stessi. Questa è la lucida testimonianza che Flavio Ermini ci consegna con Il secondo bene; un libro che ci aiuta a prendere coscienza del tragico destino della vita umana.
Accompagnato da un’ampia riflessione critica di Franco Rella, Il secondo bene è un saggio che mette a tema il compito terreno dei mortali. Quale sia questo compito lo indica Sofocle: «Tornare al più presto da dove si è venuti», ovvero tornare al bene che ogni bene supera: il non essere.
Con grande chiarezza espositiva, Il secondo bene vuole descrivere la complessità e il potere illusorio dell’essere umano nel suo cammino terreno. Con disincanto registra che iniziamo e terminiamo il nostro percorso terreno nella tenebra più fitta, una tenebra che nessuna forma di luce potrà mai rischiarare. In questo inesorabile movimento è racchiuso il destino dell’essere mortale. Il nostro compito è prenderne atto attraverso la parola e l’esercizio del pensiero.
Lungo questo percorso conoscitivo, Il secondo bene giunge a farci dialogare con poeti, narratori e pensatori la cui parola in proposito appare autentica e decisiva: da Eraclito a Trakl, da Dostoevskij a Nietzsche, da Hölderlin a Heidegger, da Leopardi a Musil.
In occasione dell’uscita del volume, la Radio Vaticana ha mandato in onda un’intervista di Laura De Luca con l’autore:
http://www.radiovaticana.org/pef/Articolo.asp?c=582701

In seguito alla pubblicazione del libro, il Centro Ecuatoriano de Arte y Cultura ha conferito all'autore il Premio  Internazionale "L’integrazione culturale attraverso la letteratura" 2012

Finalista al Premio Alziator 2013 e al Premio Giusti 2014.

Su Il secondo bene, riflessioni di Rosa Pierno, Giancristiano Desiderio, Lorenzo Barani, Marco Furia, Stefania Negro, Nunzio Festa, Cesare Milanese, Gio Ferri, Alberto Folin, Giuseppina Rando, Danilo Di Matteo, Paolo Barbieri, Gio Ferri, Andrea Lugoboni, Gabriele Gabbia, Cecilia Rofena,Francesco Roat,

Alberto Folin e Romano Gasparotti hanno presentato il volume agli Amici della Scala di Milano il 9 ottobre 2012

Il volume può essere richiesto in libreria, oppure rivolgendosi a:
ordini@moretti&vitali.it

 

 

Pensare l’uomo

Pensare l'uomo
V’è una rinascita d’interesse da parte della comunità internazionale verso il pensiero filosofico italiano. I dibattiti intorno a opere come l’Homo Sacer di Giorgio Agamben e Impero di Antonio Negri lo dimostrano. Sono episodi isolati o sintomi di un risveglio della scuola filosofica italiana che ha visto in Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Nicola Abbagnano e Eugenio Garin gli ultimi rappresentanti? Ecco i presupposti e le questioni che mette a tema il saggio di Marco Zulberti qui proposto ai nostri lettori.
E indubbio che, di fronte alla crisi della scienza insieme al crollo del muro di Berlino e delle Twin Towers, la riflessione filosofica veda vacillare le sue categorie ideologiche più rappresentative poi sfociate nel comunismo, nel liberismo capitalistico ma anche lo stesso esistenzialismo. Ma da questi naufragi sta emergendo anche un rifiuto del nulla che filosoficamente sta riscoprendo nuovamente la centralità della vita e dell’umano, che furono riproposti al mondo intellettuale italiano già dalla Scuola di Milano.
Per superare le illusioni e i rischi di una società tecnologica e ideologica, la riflessione filosofica si affida pertanto ad una sorta di neo-razionalismo critico che riscopre la verità, seppure debole, di quell’umanesimo che fin dalla classicità, rappresenta la struttura portante della cultura latina.
Un umanesimo filosofico che nei suoi vari rimandi artistici, letterari e religiosi, ancora giace simbolicamente come un relitto nel profondo della stessa lingua italiana, riproponendosi alla riflessone filosofica internazionale come un tema fondamentale per l’uscita dalla crisi profonda della scienza.
 

Gennaio 2012, anno IX, numero 16

Logo di Carte nel Vento

L’esperienza della ricerca continuamente si rinnova. Coltiva una storia delle idee e delle forme, ben sapendo che un pensiero può diventare oggetto d’arte. Procede verso una nozione di verità. Procede tra forma e senso, nella tensione. Tra mimesi e realtà, ascolta una voce nel buio.
La difficoltà di essere poeti risiede anche nel mantenere attivo questo labile ascolto, mentre intorno tutto è stordimento.
Alcune tendenze della poesia italiana contemporanea, con i commenti della redazione di “Anterem”, costituiscono la parte prevalente di questo numero che ospita i finalisti del 25° “Montano”. I contributi di questi autori, espressioni di varie sensibilità e forme, si pongono quale ideale viatico per la prossima edizione del Premio che scade a fine marzo.
Oltre alla poesia, in questo XVI “Carte nel Vento” che ci restituisce la variegata offerta del Premio Lorenzo Montano, figurano prosa, musica, saggistica, critica letteraria, arte visiva.

(immagine di copertina di Kiki Franceschi, Historia)

Dicembre 2011, anno VIII, numero 15

Logo di Carte nel Vento
 

Questo numero di “Carte nel Vento” è interamente dedicato al convegno Parola per parola, recentemente promosso da “Anterem” e dalla Biblioteca Civica di Verona, in occasione dei 25 anni del Premio Lorenzo Montano.

Per consentire una lettura ottimale, dato l’elevato numero di contenuti, uscirà frazionato in due parti. Nella prima, oltre al ricordo di Adriano Spatola, trovano spazio i testi commentati dei vincitori del 25° “Montano”: Paolo Donini, Mariangela Guàtteri, Giovanni Infelìse, Tiziano Salari. Questa proposta è l’ideale premessa alla nuova edizione del Premio, di cui è possibile scaricare il bando.

Bellezza e verità

Bellezza e verità

Desideriamo condividere con i nostri lettori un saggio di Loredano Matteo Lorenzetti, presentato nell’ambito della “Settimana internazionale della ricerca” svoltasi a Matera dal 3 all’8 ottobre 2011, con la direzione scientifica di Mauro Maldonato.

Il saggio pone questa domanda preliminare: esiste un rapporto fra la bellezza e la verità?

È un quesito che sembra potersi affrontare con un percorso d’indagine pluridisciplinare attraverso la seguente proposta: la bellezza, nelle sue diverse forme, genera anche qualche verità e che l’una e l’altra trovano radici nell’esistenza.

Cioè che nel ‘luogo della vita’ l’una possa essere d’orientamento per la ricerca inventiva dell’altra.

In questo cammino, l’esame di tale rapporto conduce progressivamente a chiedersi se entrambe – nel loro multiforme relazionarsi – non siano altro che modi per pronunciare autenticamente se stessi in una ulteriore scoperta inventiva: quella del destino a cui ciascuno di noi è chiamato nel costruire quell’architettura dell’anima attraverso la quale ospitare e dare assetto a verità e bellezza di sé.

 


 

Loredano Matteo Lorenzetti è docente di Psicologia generale all'I.S.S.R. - Pontificio Ateneo Lateranense - Ancona.

 

Giorgio Bonacini: Sequenze di vento

Giorgio Bonacini

Giorgio Bonacini

Sequenze di vento

Sequenze di vento




Giorgio Bonacini (1955) ha fatto parte del gruppo d’arte e poesia “Simposio Differante”. Dal 1989 è redattore di “Anterem”. Tra i suoi libri di poesia: Teneri Acerbi (1988), L’edificio deserto (1990), Il limite (1993), Falle farfalle (con A. Pellacani, 1998), Quattro metafore ingenue (2005). Dopo sei anni di silenzio, Bonacini torna a proporci una nuova opera poetica: Sequenze di vento, Le voci della luna, 2010.

Ai nostri lettori sono qui riservate alcune preziose anticipazioni: cinque poesie tratte dal volume, la prefazione di Mara Cini, la postfazione di Marco Ercolani.

Parola per parola

Convegno internazionale di poesia

Parola per parola

In occasione dei venticinque anni del Premio Lorenzo Montano, la rivista “Anterem” e la Biblioteca Civica di Verona promuovono un Convegno internazionale di poesia.

Sono in cartellone dodici appuntamenti che prevedono eventi poetici, filosofici, musicali e artistici con autori internazionali. Tali eventi si svolgono da venerdì 11 novembre a domenica 20 novembre 2011 negli spazi della Biblioteca Civica di Verona.

La nozione sulla quale ruoterà il Convegno è “Parola per parola”. La finalità è far emergere l’intima relazione che unisce la poesia e l’umana esistenza, ponendo al centro dei vari incontri le questioni che legano la poesia alle complesse problematiche del nostro tempo.

Saranno oggetto di riflessione e dialogo le opere di alcuni grandi poeti e filosofi, tra cui Bonnefoy, Celan, Cvetaeva, Heidegger, Jabès, Martini, Nietzsche, Rimbaud, Spatola, Zanzotto.

Questa manifestazione muove da un’identità poetica molto precisa, caratterizzata dalla posizione concettuale e dal percorso di conoscenza della rivista “Anterem”. L’intento è quello di far amare a un numero sempre più vasto di lettori la grande poesia contemporanea e della modernità.

Con questa iniziativa “Anterem” vuole dare una visibilità sempre maggiore alle opere dei poeti vincitori, dei finalisti e dei segnalati per tutte le sezioni in cui il Premio Lorenzo Montano si articola: “Raccolta inedita”, “Opera edita”, “Una poesia inedita”, “Una prosa inedita”, “Poesie scelte”. L’intento è di offrire loro un’occasione pubblica d’incontro e di riflessione critica davanti a una platea qualificata di studiosi e appassionati.

Scarica la locandina del convegno
Scarica il programma del Convegno

Trasversale

Trasversale

Trasversale” è un blog curato da Rosa Pierno. Nasce come progetto di attraversamento: un percorso tra le arti e in genere fra i vari domini culturali: letterario, filosofico, estetico, musicale, non escluso quello scientifico.

Tale percorso si snoda per enucleare le specificità dei mezzi espressivi che contraddistinguono le diverse discipline, nella convinzione che ciò che può esprimere uno specifico mezzo espressivo, non lo può fare nel medesimo modo un altro mezzo espressivo.

Questa diversità produce un diverso senso. In questo risiede l’irriducibilità ed essa va salvaguardata e tenuta in considerazione quando si voglia con mezzi differenti prestare voce a campi tanto distanti.

Valga per la lingua che vuol far parlare la musica o l’arte e valga per la filosofia quando vuol prestare la propria voce all’arte.

Questa specificità, che Heidegger individuava persino nella lingua greca che ha formalizzato la filosofia, a maggior ragione vale per aree non linguistiche, per strumenti così difformi tra loro quali sono quelli che disegnano la costellazione delle nostre conoscenze ed elaborazioni.

Il blog, in questi nove mesi di vita, ha ospitato interventi volti a offrire un ventaglio di esperienze nei vari ambiti culturali con atteggiamento sempre incline a esercitare una lettura critica.

 
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