Rovescio

Il sangue fluisce nel cranio, il cuscino si sbianca, le schegge d’ossa si saldano, la pallottola esce, segue una linea retta, s’infila nella canna del fucile, l’indice abbandona il grilletto, il cane viene disarmato, l’arma si abbassa lenta, pende lungo il fianco, dal letto il respiro è regolare, l’uomo ha pupille dilatate, occhi vitrei e scarlatti, il lenzuolo si sposta appena, l’acqua lambisce i piedi nudi, si ritira nel bicchiere, il bicchiere riecheggia, disegna un semicerchio sul parquet, si solleva ricolmo, il piede si allontana, l’uomo cammina all’indietro, si avvicina alla porta, percorre il corridoio, il silenzio dilaga, le narici si dilatano, il viso è contratto, bagliori alla finestra, lui entra nel buio, la porta lo incornicia, la oltrepassa deciso, afferra la maniglia, la trascina con sé, attraversa il giardino, un piede si solleva, l’erba si anima, giunge al capanno, entra di spalle, estrae il proiettile, lo mescola con gli altri, si separa dal fucile, chiude il lucchetto, si allontana risoluto, il bosco ronza, la luna dondola, la casa tace, l’uomo l’aggira, varca l’uscio sul retro, accende la luce, si avvicina al lavello, afferra uno straccio, le mani si bagnano, apre il rubinetto, prende la spugna, un piatto pulito, lo strofina, lo sporca, ne prende un altro, l’acqua fluisce, torna nel tubo, il getto s’arresta, lui percorre la cucina, poi il corridoio, una porta è socchiusa, s’infila nella stanza, si accosta al lettino, le labbra sono ceree, le guance umide, sul pavimento un bicchiere, un piede lo sfiora, il liquido vibra, l’uomo allunga una mano, scorre fra i capelli, avvicina il volto, dà un bacio lieve, discosta le dita, indietreggia cauto, chiude la porta, raggiunge il salotto, si siede in poltrona, fissa il camino, le rughe sono crepe, le lacrime le tagliano, il pianto è muto, nel fuoco cenere, si addensa piano, si reintegra in scoppi, il bianco dilaga, acquisisce volume, le fiamme s’attenuano, diventa una palla, la carta schizza, fugge dai ciocchi, sfreccia violenta, torna all’uomo, le mani si uniscono, le dita si rilassano, il foglio si distende, i denti stridono, il respiro è ansimante, il foglio è un documento, il fulgore lo incornicia, le parole sottili, gli occhi braci, sono lucidi e cerchiati, una frase risplende:
-Affidamento esclusivo a carico della madre-. L’inchiostro è nero.