Cesare Greppi, da Poesie scelte, premessa di Stefano Agosti, con un saggio di Stefano Verdino

*
Come fece il sole
con le tue membra minute
quando sospiravi, come
fecero alcune
cose passeggere
solcandoti come alte
sbalordite mezzelune

*
Una fine luce come pioggia
confina con gli alberi e coi fiumi,
la notte alta troppo lentamente
frantuma l’avversario: la sua
polvere è lungi dal cadere

parla, sì, parla

intero è diventato ormai
ciò che si rabbuia: addio,
dunque, spalle, cranio, abbiate
cura del vostro risveglio

*
Potevo
immaginare i mirabili tronchi,
il loro spesso acceso
bianco, l’oscuro-acceso
modo del loro restare

Nessuna voce,
corre l’immenso suono,
come chi da un risveglio si muove,
come staccato da solido buio,
tutto va in porto,
incrociandomi